Sepulchre è una black metal band statunitense di cui non si ha alcuna notizia, se non che la sua discografia vede all'attivo un solo full-length rilasciato in via indipendente nel 2025:
"Psalms unto Caesar".
"Psalms unto Caesar" ci giunge inaspettatamente in questa torrida estate, sorprendendoci con una zaffata di ghiaccio negli occhi che ci trasporta in una dimensione
"Altra", dove la diafana luce immortale della fiamma nera si disvela in tutta la sua capacità di fascinazione: tramite riffing ora serrati, ora melodici che portano con sé numerosi sentori Heavy, su cui tastiere e synth si innestano magicamente, dando luogo a un impianto policromatico che, insieme alle linee vocali, alimenta da un lato un senso di mistero cosmico, dall'altro di disperazione, con echi folcloristici congiunti a un impeto epico dall'afflato mitopoietico.
Melodie eleganti e brutalità coesistono organicamente in un tutt'uno di incantevole e maestosa bellezza, sembrando quasi il progetto statunitense volersi porre come trait d'union dell'arte di maestri come i
Setherial del '96 (era
"Nord..."),
Dissection,
Immortal (
"At the Heart of Winter" – 1999),
Limbonic Art, primi
Satyricon ed
Enslaved — con un tocco quasi fiabesco che, invece, potrebbe richiamarci i
Covenant e il debut dei
Troll.
Ricordatevi che nel Black Metal tutto è sempre in nome del male: saziatevi del suo frutto. Mai siete nati, mai morirete.
Recensione a cura di
DiX88
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?