Si tratta del decimo (!) album per
Doracor, monicker dietro al quale si cela il tastierista e compositore romano
Corrado Sardella.
La sua è una proposta musicale estremamente eterogenea (a cominciare dall’introduttiva
“Journey”, che mi ha ricordato gli Enigma di Michael Cretu), intrigante e mai stucchevole, anche nei momenti più marcatamente pop come possono essere brani del calibro di
“Il Coraggio Di Essere” e
“Quel Folle Volo”.
C’è tanto prog di scuola nostrana (
“Remnants Of Memories”, “After Waking”, “Unexpected Intersections”), ma a prevalere sono le atmosfere cinematografiche di stampo morriconiano (
“That Silent Tear”, “Esegesi Di Una Fiaba Inenarrata”), che fanno il paio con una patina Eighties che caratterizza tanto
“Distant Lights” (a cavallo tra Toto e Simply Red) quanto
“And I Miss You” (un po’ Julee Cruise e un po’ Thomas Dolby).
Spiccano gli strumentali prog nella forma e pop nella sostanza (penso in particolare al trittico
“Simply You”, “Stella D’Agosto”, “Laurie”), mentre la coda è lasciata all’elegante ed evocativa
“Di Quei Giorni Infiniti”.
Un lungo viaggio, ma ne vale la pena.
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