Megacofanettone che riguarda gli inossidabili
Metal Church, veri alfieri del più incontaminato heavy metal statunitense.
Questo forziere raccoglie cinque dischi che vanno dal 1999 al 2013; a mio modesto parere quest’opera di recupero va consigliata per i collezionisti perché gli album raccolti qui non hanno caratura altissima e non per demeriti da imputare in larga parte alla band.
Purtroppo questi album discreti e nulla di più peccano in una fase di composizione altalenante con pezzi buoni che riflettono la voglia della ciurma di voler dire la propria ma ci sono anche composizioni che sembrano riempitivi.
C’è anche da dire a discolpa che queste uscite sono state pubblicate in un momento non certo roseo per il movimento heavy metal duro e puro, dato che imperversava il Nu Metal in ogni dove e quindi non c’era spazio per sonorità considerate al tempo anacronistiche.
Se prendo in considerazione il primo album incluso qui dentro, ovvero “
Masterpeace” che vedeva il ritorno del buon
David Wayne dietro il microfono, non è un disco all’altezza della nomea della formazione guidata da
Kurdt Vanderhoof; tra i buoni pezzi c’è la cover degli
Aerosmith, “
Toys in the attic” ma nulla di più.
Quindi se volete scoprire chi siano questi bravi appassionati di heavy metal pescate dal loro passato più remoto, questo cofanetto va come ho detto nelle prime battute suggerito ai collezionisti più sfegatati della chiesa del metallo.
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