Gli
Auro sono una Black metal band tedesca formatasi nel 2017 per volontà di vari membri già piuttosto noti nel sottobosco underground (
Aphelium Aeternum,
Drudensang,
Schrat e molti altri), e con al momento all'attivo la pubblicazione di due full-length: l'ottimo e omonimo
"Auro" del 2020, e
"Im Schatten der Bastion" rilasciato nell'agosto 2025 sotto l'egida della
Folter Records.
Con
"Im Schatten der Bastion" gli
Auro proseguono, perfezionano e riducono all'essenziale lo stile esibito nel debut, ovvero un Black metal anni '90, dalla produzione piuttosto lo-fi, che si muove perlopiù su lidi duri, distaccati e glaciali, incorporando comunque al suo interno un certo gusto per la melodia che si esprime tramite arrangiamenti vagamente sinfonici, nei quali si ravvisa sicuramente un ascendente nei
Limbonic Art (e non solo, ovviamente).
Credo che se si volesse descrivere a qualcuno pratico del genere – e la maggior parte di chi ascolta musica così di nicchia lo è – lo stile degli
Auro, rimanendo in terra germanica, si potrebbe affermare che siano una sorta di miscela tra
Lunar Aurora e
Pestnebel (di cui vi ho parlato qualche tempo fa), e le sinfonie, seppur addomesticate, degli
Obsidian Gate.
"Im Schatten der Bastion" non è di certo un disco che porta un vento nuovo e, per chi è più smaliziato, neanche è in grado di cogliere più di tanto di sorpresa – salvo un finale quasi da disco music di pochi secondi. Tuttavia, la bravura e la convinzione con cui questi ragazzi riescono a soffiare sulla vecchia fiamma nera, facendola divampare ancora una volta alta nel cielo, è realmente avvincente: ha quasi un che di mistico.
Grazie
Auro, il Black Metal vi è debitore e saprà ripagarvi.
P.S. Ringrazio l'amico
Kalhyma per avermi fatto conoscere questo bel gruppo.
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