MAXIMUM DESTRUCTION! Grande debutto quello dei Destructor di Dave "Overkill", nati nel 1983 e approdati alla release del primo Lp nel 1985, sotto Auburn Records. La band di Cleveland nacque per mano di Dave, del batterista Don King e di Paul Warhead, ma del nucleo originale rimase solo il chitarrista Dave "Overkill", dato che Don King sparì nell'anonimato dopo essere stato sostituito da Matt Flammable, ritenuto "più adatto per lo stile dei Destructor", mentre Paul Warhead venne allontanato per problemi di droga, nonostante l'enorme stima che Overkill ebbe sempre per lui come bassista. Il primo ed unico demo della band, intitolato "Smash your Skulls with Power", risale al 1984, ma la band non dovette attendere molto prima di trovare un contratto discografico; non ci fu nemmeno bisogno di spedire la cassetta alle varie etichette indipendenti americane che cominciavano a spuntare in quegli anni, dato che i Destructor vennero presi sotto braccio da Bill Peters della Auburn Records, che in quegli anni già lavorava con Shok Paris e Breaker, dopo averli visti dal vivo al primo concerto della loro carriera, nell'ottobre 1984 al "The Pop Shop" di Cleveland. "Maximum Destructor" arrivò nel 1985, dopo un percorso travagliato che ha visto la band alle prese con ben tre studi ed altrettanti mixaggi differenti; c'è da dire, inoltre, che inizialmente si sarebbe dovuto trattare di un EP con quattro o cinque pezzi, ma la band e Bill Peters optarono poi per un full-lenght, e così i tempi si allungarono nell'attesa della composizione dei nuovi pezzi.
"Maximum Destruction" è l'unica release degli '80 della band americana e mostra un thrash/speed metal con tratti power US, fortemente influenzato dal sound canadese di Anvil ed Exciter, mischiato a spunti classicamente europei: Motorhead, Saxon e, ovviamente Judas Priest, i tre idoli musicali assoluti dei Destructor. Il tutto veniva rivisitato in chiave decisamente più estrema, e in ciò concorreva molto l'approccio rozzo e tecnicamente mediocre dei quattro nel maneggiare il proprio strumento. La opener "Maximum Destruction", introdotta da "Prelude in Sledge Minor Opus 7 1st Movement" (in realtà nulla più di rumori di oggetti spaccati e urla sconnesse), mette in chiaro subito le cose: un'incedere incalzante, in stile Exciter, dove a farla da padrona è la voce violenta e sguaiata di Dave Overkill, che si lancia in screaming acutissimi nel refrain. Nettamente più violenta la auto-celebrativa "Destructor", ma non da meno è la classicissima "Take Command", in molti spunti vicino ai contemporanei Exodus; i Destructor, pur puntando sulla violenza e sulla componente estrema, sia nel sound che nelle liriche, uniscono sapientemente ritmiche aggressive e melodie semplici, ma d'impatto, specialmente nei ritornelli. La strumentale "Instrumental" mostra una perizia esecutiva non certo delle migliori, ma un grande songwriting, rozzo ma fortemente devoto al sound inglese dei primi Eighties; le velocità tornano ad alzarsi con "Pounding Evil", destinata a diventare un inno per la band statunitense, anche se non è da certo da meno "Iron Curtain", introdotta da un basso marcio in cavalcato.
Le tematiche trattate in "Maximum Destructor" potete benissimo immaginarvele: si passa dagli scenari orrorifici della title-track, a distruzione, morte, atrocità varie. Per quanto riguarda, invece, la line-up che ha registrato il disco devo fare una precisazione: benchè sul retro del vinile sia segnato come bassista Dave Holocaust, le parti di basso non furono da lui suonate, dato che entrò nella band due settimane dopo le registrazioni dell'album. Dave Iannicca, questo il suo vero nome, divenne però presto parte integrante e fondamentale dei Destructor, che in seguito alla release del disco fecero date live per tutti gli States di supporto ad acts quali Anthrax, Nasty Savage, Slayer, Metal Church e Megadeth.
Nel frattempo la Auburn era cresciuta parecchio, tanto che il debutto dei Destructor venne pubblicato in Europa per la Roadrunner Records; nel 1987 la band e l'etichetta erano pronti al grande salto, dato che vi era un accordo in corso tra la Auburn Records e la major Island Records, ma l'omicidio di Dave "Holocaust" Iannicca, assassinato senza motivo il 1 gennaio 1988, fece interrompere le registrazioni del secondo disco, intitolato "Decibel Casualties" e portò la band, comprensibilmente shockata dall'evento, allo split. Per essere precisi, la band non si sciolse subito dopo il tragico evento, ma registrò il brano "Storm of Steel" e lo incluse nella compilation "Heavy Artillery", edita dalla Auburn in memoria del compianto Dave.
Come in molti altri casi, dunque, fu una tragedia a stroncare la carriera di una giovane e promettente band; ma "Maximum Destruction" resta un album incredibile, dal feeling più unico che raro, che solo in pochi oggi ricordano, ma che rappresenta un tassello importante nella storia del metal americano. Nel 1999 è stato ristampato in cd dalla Listenable Records, quindi non dovreste fare molta fatica a trovarlo; il mio consiglio è di comprarlo senza indugi. Come recitava un vecchia biografia della band: "DESTRUCTOR is power metal. They eat, and breathe metal everyday".
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