Copertina 8

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2025
Durata:78 min.
Etichetta:Indipendent / Nadir Music

Tracklist

  1. IL DOMENICANO BIANCO
  2. SULLA VIA DELLA VEGLIA
  3. NEL LABIRINTO SPIRITUALE
  4. LA BIANCA STRADA
  5. LA TAVERNA DELL’ANGELO
  6. IL SEGNO DEL COMANDO
  7. ASEITÀ
  8. IL MIO NOME È MENZOGNA (BONUS TRACK)
  9. MISSA NIGRA (BONUS TRACK)
  10. IL CALICE DELL’OBLIO (BONUS TRACK)

Line up

  • Diego Banchero: bass
  • Davide Bruzzi: guitar, keyboards
  • Roberto Lucanato: guitar
  • Riccardo Morello: vocals
  • Beppi Menozzi: keyboards on tracks #1 - 7
  • Paolo Serboli: drums on tracks #1 - 7
  • Fernando Cherchi: drums on tracks #8 - 10

Voto medio utenti

Sono trent’anni che Il Segno del Comando diffonde il suo inquieto verbo musicale, intriso di una forma di grande inventiva al servizio di un crogiolo stilistico dalla matrice hard-prog, esoterico e ancestrale.
Un suono in cui s’intrecciano tante malie sensoriali, frutto di un’intensità emotiva che si avvicina “pericolosamente” al concetto di “cerimonia mistica”, tra sincopi, sussurri, invocazioni e turbamenti.
Un percorso artistico che meritava, insomma, un’adeguata celebrazione, ed ecco che la band decide di pubblicare in forma autoprodotta, in partnership con la label genovese Nadir Music, questo “Sublimazione – Live” proprio per festeggiare il trentesimo anniversario di vita del progetto.
Registrato c/o lo spazio Webo (Pesaro, 31/01/2025) nell'ambito dell’evento “Gala delle Nobili Sinfonie” (in cui il gruppo ha condiviso il palco con il Balletto di Bronzo e Mad House) per quanto riguarda il programma standard, e al t-Blok (Olanda – 30/10/2022) per le tre bonus-tracks, l’albo è davvero un esempio lampante delle straordinarie capacità evocative della musica di una band che attingendo dalla Grande Scuola italica del genere ha saputo sviluppare una revisione “evoluta” di quel sinistro e fascinoso trademark, ottenendo così una personalissima e per nulla “condiscendente” esplorazione di sibillini e arcani rituali sonori.
Dal vivo, poi, come si conviene ad una formazione di tale levatura, i brani acquistano ulteriore tensione emozionale, dilatandosi e trasfigurandosi, pilotati dalla voce ieratica di Riccardo Morello e dagli arabeschi esecutivi di strumentisti capaci di calarsi in questo dedalo di suggestioni mescolando tecnica e sensibilità in maniera veramente impeccabile.
Difficile, in tale contesto, effettuare “menzioni di merito”, anche perché francamente ritengo la discografia de Il Segno del Comando assolutamente priva di debolezze, e ciononostante, da loro “fedele” estimatore, non posso esimermi dal provare un “fremito” speciale durante le esecuzioni di “La taverna dell’angelo”, “Il segno del comando” e della rabbrividente “Missa nigra”, tra i primi saggi rivelatori di un estro e di un vigore espressivo straordinario, amplificatosi e perfezionatosi nel corso degli anni.
Alle suddette citazioni aggiungo, infine, un piccolo elogio “particolare” alla versione de “Il calice dell’oblio”, che con le sue profonde scosse di cangiante dark-prog conclude un compendio di pura e tumultuosa arte oscura, ben parafrasata dalle grafiche del disco.
Non mi rimane che esortare il lettore, adepto o (eventuale) neofita, ad impossessarsi senza indugi di “Sublimazione – Live”, ricordando al secondo come il Belpaese vanti una durevole tradizione di settore che non teme minimamente la concorrenza straniera (un po’ come lo sceneggiato da cui i nostri liguri mutuano la loro denominazione … altro che fiction turche o interminabili e mediocri serie horrorose …), proprio come ampiamente dimostrato già da qualche tempo da Il Segno del Comando.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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