La “Nuova Musica” di cui il cantante
Alan Bedin è autore, è davvero difficile da giudicare, anche da parte di un ex allievo di Conservatorio “abituato” al linguaggio proprio del XX secolo di compositori quali Luigi Nono, Salvatore Sciarrino o Luciano Berio, riferimenti evidenti in questo
“Musica Spontanea”.
L’album nasce come omaggio al genio di
Demetrio Stratos (non è casuale il diretto coinvolgimento della
Cramps e di
Paolo Tofani), ma evolve rapidamente in una proposta musicale personale e a suo modo affascinante.
Gli episodi più spettrali (
“Caronte”, “Segmenti”, “Le Anime Di Caronte”) controbilanciano le tracce più esoteriche e inquietanti (
“My Mind”, “Zeppelin”), a loro volta alternate ad altri brani ascrivibili al mondo del sound design firmati da
Edoardo Piccolo (
“La Pietra Del Maestro”, “Spontaneous”). L’interazione con gli strumenti impreziosisce
“Pulsionale” e
“Cones Viarion Ta”, mentre è la suggestiva
“Pendulum” a togliere letteralmente il fiato.
Una qualsiasi valutazione numerica sarebbe contraria allo spirito dell’operazione.
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