Cinque anni sono passati dal precedente lavoro del gruppo americano che con questo nuovo “
Para Bellum” dimostra di essere in buona forma nonostante gli anni di attività sulle spalle e i vari (gravi) problemi di salute che hanno afflitto il buon Chuck Billy.
La carica distruttiva dei nostri rimane intatta come nell’iniziale, tellurica “
For The Love Of Pain” dal riffama schizzato in stile Death Metal e vocals di Chuck che raggiungono rare vette di cattiveria o in “
Infanticide A.I.”, classico proiettile thrash impazzito alla
Testament; diciamo che il primo lotto di canzoni è veramente convincente - “
Shadow People” - con un songwriting ora violento, ora più cadenzato, riff azzeccati e linee vocali melodiche che si inseriscono alla perfezione culminando nella bellissima, struggente ed emotivamente coinvolgente ballad “
Meant To Be” Dopo questo botto iniziale, il disco prosegue su binari più canonici con canzoni ordinarie ma discrete tipo “
High Noon” o “
Witch Hunt” dagli echi quasi death ma che pur nella sua cattiveria di fondo gira un po' a vuoto.
In ultima analisi, “
Para Bellum” è un gradito ritorno pur se con qualche sporadico momento di stanca, ma con anche dei pezzi azzeccati - cito "
Nature Of The Beast" dal riff alla Judas Priest o "
Havana Syndrome" e la lunga, articolata e feroce titletrack, da elogiare comunque la coesione del gruppo (bene il nuovo batterista che picchia come un fabbro pazzo) e la prova vocale di un Billy in grande spolvero nonostante la non più verde età.
Quando escono dischi di gruppi così importanti sulla cresta dell’onda da decenni, si portano dietro una inevitabile coda di polemiche fra chi li ama incondizionatamente e chi li bastona anche fra i “metal-boomer” della prima ora, chi fa i confronti con un passato che non puo’ più tornare e chi – come il sottoscritto – ringrazia il cielo che ancora stiano sfornando dischi tenendo alta la bandiera della vecchia guardia della Bay Area.
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