I danesi mi erano totalmente sconosciuti, questo è il secondo album autoprodotto e distribuito dalla grande label tedesca
Century Media Records.
Devo dire che il death tecnico (non lo definirei prog/death come la bio) è un bello sfoggio muscolare come i culturisti che vanno in palestra a sfoggiare i bicipiti ma si dimenticano che esiste un corpo...ovvero la melodia.
Qui abbiamo assalti frontali senza ritegno, riffing complessi di matrice jazz e incursioni nel deathcore come nella seconda traccia “
Brosten”.
Ma c’è questa sorta di sbilanciamento tecnico, furioso ed aggressivo che in un contesto death va bene usando all’occorrenza vocioni growl alternandoli a screaming ma a volte stordisce solamente in altri casi quando invece riescono a fare un percorso più ragionato come nella quarta traccia utilizzando atmosfere diverse il discorso cambia.
Poi ci sono pezzi come “
Forlist” che non hanno un approccio totalmente furioso tout court ma che hanno anche aperture melodiche con un bel solo e quindi capisci che la formazione sa dosare le proprie capacità.
Quindi album che formalmente è fatto bene manca solo una focalizzazione maggiore su un dettaglio non da poco, personalmente priviligerei il bilanciamento tra sfuriate e aperture più ariose, perché la tecnica se sfoggiata troppo rimane solo un arma spuntata, peccato.
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