Ma cosa volere di più da un bel disco brutal/death che vi inchioda alla sedia per soli venticinque minuti e rotti?
Si avete capito bene, venticinque minuti e poco più di totale brutalità efferatezza estrema e marciume assoluto.
Non è un nuovo album, sia chiaro, perchè è la riregistrazione con un nuovo titolo dell'album del 2018 con questa nuova formazione.
Bhè i newyorkesi non saranno mai delle stelle di prima grandezza del genere ma ci sanno assolutamente fare nel proporre un bel concentrato di composizioni pesantissime.
Come la violenta apertura senza ritegno ed assolutamente “in your face” “Unholy requiem” dove il vocalist Jim Beach offre un latrato cavernoso profondissimo e con una parte rallentata centrale che fa tappeto atmosferico all’assolo.
Ma il bello è che questi otto pezzi, non stancano mai; hanno variazioni, melodie schizzate, riff a grattuggia come se piovesse con una bella produzione non troppo pulita ma potente e parti groove che danno dinamismo.
Un’esempio? “Path of disdain” che sembra di ascoltare i Pantera ma sotto una coltre più estremizzante con la batteria che offre rullate precise e accelerazioni che scatenerebbero una bolgia dal vivo.
Ecco, basta poco per dare vita ad un bel disco death metal, gli ingredienti sono semplici e questi ragazzoni lo sanno far bene da 35 anni.