I
Suffering sono una Black/Doom metal band inglese formatasi nel 2012, e con all'attivo la pubblicazione di due full-length, di cui l'ultimo nel novembre 2025, coadiuvati dal patrocinio della
Apocalyptic Witchcraft Recordings:
"Things Seen but Always Hidden".
I britannici con il loro secondo lungo ci propongono un Black/Doom seminale dalle tinte Funeral – una sorta di punto di incontro tra
Deinonychus,
Barathrum, i nostrani
Forgotten Tomb,
Shining ed
Evoken – curato in ogni singolo dettaglio, sia esso stilistico, o semplicemente per quel che pertiene tutto ciò che riguarda la produzione: quest'ultima nitida e potente benché in perfetta aderenza ai cardini intransigenti del genere.
"Things Seen but Always Hidden" è un viaggio introspettivo nei meandri più oscuri dell'esistenza umana; uno sguardo nella direzione di tutto ciò che si rapporta con la dimensione dell'angoscia e dell'incubo che, ogni uomo, in qualche misura, cerca sempre di evadere.
La classe di questi quattro ragazzi nel dipingere scenari terrificanti e opprimenti è realmente elevata ma, soprattutto, ciò che colpisce è la bellezza di certi arrangiamenti, in grado di far coesistere tanta violenza e pathos orrorifico, con un'anima elegante e raffinata che, pur restando quasi sempre relegata in secondo piano, di tanto in tanto emerge – in particolar modo in alcune situazioni melodiche da rituale diabolico – donando quel fascino occulto che soltanto la migliore
Magia Nera può conferire alla musica.
"Things Seen but Always Hidden" è un lavoro egregio, costruito con la meticolosità certosina propria di tutti quei grandi artisti che, al talento, affiancano anche un alto livello di professionalità.
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