Copertina 8

Info

Anno di uscita:2025
Durata:44 min.
Etichetta:Gruesome Records
Distribuzione:Viral Propaganda

Tracklist

  1. AT THE PRECIPICE TO LONGINQUITY
  2. AN ETERNITY OF COMPLETE ACQUIESCENCE
  3. SALVATION
  4. LUMINARY DISSOLUTION
  5. DREAMING DELUSION
  6. MIST (INTRO) (BONUS TRACK)
  7. PULLED TOWARDS SEPULCHRE SLUMBER (BONUS TRACK)
  8. ASTRAL EXHALATION (BONUS TRACK)

Line up

  • Emma T.: Bass, Vocals (2022-present)
  • Mina H.: Drums, Vocals (2022-present)
  • Nate G.:Guitars (2022-present)
  • Eirik H.: Keyboards, Organ (2022-present)
  • Håkon L. Guitars (2023-present)

Voto medio utenti

I Gloombound sono una Funeral doom metal band norvegese formatasi nel 2022 per volontà di cinque musicisti già piuttosto attivi in ambito underground.
Al momento hanno rilasciato un solo full-length nel 2025: "Dreaming Delusion"; inizialmente in via indipendente, e in questi giorni di novembre – con l'aggiunta di ben tre bonus track – sotto il patrocinio della Gruesome Records.

I Gloombound presentano il classico sound funeral che potrebbe essere ascrivibile a gruppi come Skepticism, Mornful Congregation o Evoken (di cui il Maestro Dope ha parlato proprio recentemente), giusto per chiarirsi le idee. Dunque elementi melodici ben in evidenza (organo, tastiere) con qualche utilizzo di clean vocals, ma anche molta pesantezza sonora e affinità con il Death più paludoso; affinità che nel caso dei norvegesi si palesa perlopiù in sporadiche e feroci accelerazioni dal taglio assai old-school, oltreché in alcune atmosfere catacombali tanto affini agli Incantantion.

I Gloombound sono realmente bravi a intessere trame sonore disperate, funeree e al contempo aggraziate, oniricamente eleganti e con un certo afflato cosmico in grado di proiettarli immediatamente in una dimensione "altra" che, con le sue molteplici sfaccettature, elude ogni possibilità di categorizzazione da parte della ragione. Probabilmente è proprio questa la magia della vera arte… Quella di scorrere su categorie ben più "sottili" e profonde di quelle della comune razionalità. Un passaggio in sordina che tuttavia, proprio per il suo essere silente, invisibile e inafferrabile, si dimostra capace di conquistare definitivamente.

Se volessimo trovare un difetto a un'opera così solida e artistica come "Dreaming Delusion", è forse una certa carenza di profondità sonora in alcuni specifici passaggi: profondità che sarebbe utile per rendere quei momenti – dove ben si intuisce essere opportuno – più oscuri e claustrofobici. Piccolezze che potranno sicuramente essere rettificate dai suoi legittimi eredi…

Recensione a cura di James Curzi

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