E figuriamoci se la Grecia, tramite l'affidabile
No Remorse Records, non ci avrebbe regalato qualche piacevole sorpresa, proprio sul finire di questo 2025 che, in ambito classic metal, sembra averci riportato indietro di almeno 40-45 anni! Peccato sia solo un’effimera sensazione…
Stavolta tocca ai
Darklon, con il loro terzo album da studio, intitolato
Mind Reaper, riempire la già lunga lista di uscite meritevoli a cui abbiamo assistito in questi ultimi 12 mesi!
La band di Atene, rispetto al precedente
The Redeer, in questo nuovo lavoro, affina le proprie doti, prendendo volutamente le distanze dal filone epic che ne aveva caratterizzato la proposta musicale a inizio carriera, per virare verso un più asciutto heavy metal a tinte power-thrash e, questa scelta stilistica, favorita dal cambio di voce e palesemente in controtendenza in confronto a quello a cui assistiamo oggi, con un proliferare incontrollato di bands dal taglio epico, si rivela decisamente azzeccata.
Mind Reaper è un album ruvido , dominato prepotentemente dal corposo muro di suono creato dalla chitarra di
Dave “Kras” Krasonis e ulteriormente ispessito dalla bellissima voce del nuovo singer
Billy “The Kid” Chrepas, oltre che da un comparto ritmico più solido che mai, affidato alle amorevoli cure di
Geor Kana (batteria) e
Savvas G (basso).
Il disco mette subito l’ascoltatore con le spalle al muro, investendolo con l’aggressiva
In The Abyss, seguita dall’altrettanto veemente title-track (in cui i
Darklon mi hanno vagamente ricordato i “nostri”
Revoltons), per poi proseguire, dapprima su binari più tradizionali (
Souls Stealers), per sfociare poi definitivamente in brani più travolgenti e d’impatto, sporcati da venature power-thrash, quali
Powercast, The Mad Messiah o
Shockwave.
Mind Reaper non concede un attimo di tregua, pur tenendo sempre d’occhio le trame melodiche, mai messe in discussione dalla pesantezza del sound, i
Darklon pestano come se non ci fosse un domani, continuando a martellare incessantemente, fino alla conclusiva
Psyched Out, forse l’unica traccia in cui si cerca di recuperare quella dimensione maestosa che aveva caratterizzato il passato della band, inserita comunque sempre all’interno di un quadro compositivo più diretto e potente.
Con
Mind Reaper, in definitiva, i
Darklon fanno registrare un deciso passo in avanti rispetto ai lavori precedenti, realizzando un disco incisivo, che certamente non sarà un capolavoro, ma funziona dannatamente bene, optando saggiamente per un cambio di song-writing più diretto e vigoroso che, a conti fatti, riesce a valorizzare maggiormente le potenzialità della band, indubbiamente più a suo agio con queste sonorità, piuttosto che con composizioni elaborate ed epiche.
Talvolta, tornare sui propri passi, è la cosa migliore da fare: bravi!