Copertina 4,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2009
Durata:43 min.
Etichetta:Earache Records

Tracklist

  1. YOUNG AND HUNGRY
  2. CONJURE THE MASS
  3. CHAINED UP IN CHAINS
  4. THE LEAVEN / FERMENTING ENCHANTRESS
  5. DREAMS DIE YOUNG
  6. BOUND TO THE STAKE
  7. WITCH TRAIL
  8. MIDNITE HOUR
  9. CHAINS AROUND HEAVEN (BLACK 'N' BLUE COVER)

Line up

  • Jason Decay: vocals, bass
  • Ian Chains: guitar
  • Chris Rites: drums

Voto medio utenti

Ed ecco che si ridiscute quella sfumatura della musica (l'Heavy Metal) che suscita immediatamente scetticismo, in quanto deve piegarsi al confronto con i grandi maestri del settore.
Questa volta la prova è stata in parte superata con successo dai Cauldron; band canadese che con il primo full length dal titolo ''Chained to the Nite'', riporta l'ascoltatore nel bel mezzo degli anni '80.
La musica qui proposta non è caratterizzata da elementi estremamente innovativi!
Il sound complessivo è pulsante e concentrato, di stampo Alice Cooper e Scorpions; accompagnato da una voce pulita e relativamente virtuosa.
I riff di chitarra sono potenti, si, e sicuramente molto validi... Soprattutto da esporre durante un live show; purtroppo vengono riproposti di continuo.
''Chained to the Nite'' si apre con ''Young and Hungry'', brano attivo, che all'ascolto scorre veloce.
Da qui in poi a distinguere il disco è esclusivamente la totale assenza di efficienza.
Nonostante il sound martellante, l'ascolto diviene piatto, in parte anche grazie alle linee vocali del tutto invariate e anonime.
Si cambia regime con il quinto brano, ''Dreams Die Young'', il quale possiede una ritmica più vicina al Power Metal, ma allo stesso tempo la voce non risulta energica e così facendo indebolisce l'andatura generale.
Fino all'effettiva chiusura dell'album, gli estratti diventano energici e diretti verso un Hard Rock old school, che potrebbe anche colpire l'ascoltatore meno esigente.
In fin dei conti questo, nonostante sia un lavoro privo di elementi innovativi, può essere comunque considerato come buono; tant'è che a renderlo pesante, quasi soporifero, è la costante staticità complessiva!
Quando si parla di Heavy Metal l'ascoltatore dovrebbe essere tutt'altro che annoiato...
Ottima la scelta di un sound vecchia scuola, purtroppo a dissonare sono i contenuti i quali mostrano quanto la band necessiti di ulteriore crescita stilistica.
A questo punto resta un'ultima piccola critica, da muovere nei confronti dell' artwork, il quale risulta decisamente grottesco.
In conclusione è possibile pensare che questo disco potrebbe sicuramente essere in parte apprezzato, stà di fatto che restano mancanti tutti quegli elementi necessari a renderlo un ottimo prodotto, degno di portare il marchio dell' Heavy Metal.
Recensione a cura di Ambra Bucci

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