Ammetto di essere un po' fissato con il thrash nelle mie recensioni, ma i Forbidden sono uno di quei gruppi di cui non ci si può e di cui non ci si deve dimenticare, soprattutto dopo che hanno dato alle stampe un disco maestoso e semplicemente perfetto come "Forbidden Evil". Questo lavoro per conto mio rappresenta uno degli apici del movimento thrash statunitense di fine anni '80 insieme agli altri capisaldi del genere che sono universalmente riconosciuti ed accettati.
Il disco è composto da otto pezzi, otto gemme incastonate di rovente, tecnico, esaltante thrash metal che fonde la complessità tipica degli Annihilator con l'aggressività degli Overkill. Il risultato è sbalorditivo: un disco epocale, serrato, senza una virgola fuori posto che consacra i Forbidden nell'Olimpo del thrash. Ascoltate "Chalice Of Blood" ed i muscoli del vostro collo assumeranno volontà propria: non potrete fare nulla per fermare l'incessante headbanging che si impossesserà di voi. Gli esteti del thrash avranno di che sfamare la propria bramosia di riff complessi, scale iperveloci e assoli al limite della velocità con brani come "Through Eyes Of Glass", che a partire dal minuto 3.40 impressiona e lascia a bocca aperta con una serie di progressioni e scale elettrizzanti, mettendo in chiaro che i Forbidden non giocano solo a chi suona più veloce, ma hanno un bagaglio tecnico mica da ridere alle loro spalle. E' proprio in questo pezzo, uno degli apici assoluti di "Forbidden Evil" che il gruppo mette in risalto maggiormente il lato più prettamente virtuoso dei singoli componenti, ovviamente chitarre in primis, complice un assolo di quelli che esaltano e nemmeno poco. Su queste basi si innesta poi il cantato pulito ed acuto (niente falsetti però, eh) di Russ Anderson che dimostra di essere in singer adatto per i Forbidden e che con la sua timbrica contribuisce a marchiare a fuoco un disco 100% thrash e stupendo. Dietro le pelli staziona poi tale Paul Bostaph (c'è veramente bisogno che vi dica chi è? No, dai..non posso crederlo) che lascia intravedere il tipo di batterista che era destinato a diventare. Ci vorrebbero troppe parole per cercare di descrivere al meglio tutte le otto tracce di "Forbidden Evil", e sicuramente per quante ne possa usare comunicherebbero forse un millesimo di quello che questo platter è in grado di trasmettere. E siccome la musica si ascolta e non si legge, spero di avere almeno stimolato la vostra curiosità e di avervi fatto venire voglia di cercare questo disco tra gli scaffali del vostro negozio di fiducia o nei meandri della rete.
Sulla produzione c'è poco da dire, se non che è di tutto rispetto per gli standard dell'epoca, dal momento che da la possibilità di ammirare e perdersi nelle trame chitarristiche di Glen Avelais e Craig Locicero, senza perdere di vista il poderoso drumming di Bostaph e mettendo in risalto l'ugola d'acciaio di Anderson.
Tagliando corto, i Forbidden rientrano nella schiera di quelle band che purtroppo hanno avuto al sfortuna di passare quasi inosservate nonostante avessero molto da dire in ambito thrash, e canzoni come "Chalice Of Blood", "Off The Edge", "Through Eyes Of Glass","Feel No Pain" o "Forbidden Evil" ne sono la prova lampante. Fortunatamente si è sempre in tempo a rivalutare una band, e chissà che un giorno anche i Forbidden trovino un posticino fisso nel cuore di metallo di tutti i thrashers del mondo. Io me lo auguro davvero.
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