Copertina 9

Info

Anno di uscita:1993
Durata:38 min.
Etichetta:Polydor

Tracklist

  1. FUGGIRE
  2. SULLA MIA STRADA
  3. GRIDO
  4. IL TEMPO
  5. TUNNEL GRIGIO
  6. PARLA...PARLA
  7. SATANKA
  8. SOLO SOLITUDINE
  9. TUTTI PAZZI

Line up

  • Riccardo Panni: vocals, guitars
  • Fabio Lorini: bass
  • Manuel Merigo: guitars
  • Bruno Fregoni: drums

Voto medio utenti

L'urlo (o meglio il "Grido") di una generazione che esprime il proprio disagio ed il proprio disgusto per la società che la circonda, una generazione spinta ai margini di quella società che contesta e che non è disposta ad accettarla. Tutto questo è "Istinto E Rabbia" dei bresciani In.si.dia, che con questo disco mettono in musica e in parole il sentimento provato da tutta una schiera di ragazzi cresciuti nello squallore della periferia, da sempre discriminati perchè non rientravano nei canoni che la società imponeva loro. E la denuncia di questa condizione non poteva non essere espressa sotto forma di thrash metal, un genere che da sempre è fortemente radicato ed influenzato dalla realtà urbana e quotidiana, che ha portato migliaia di teenagers a riconoscersi e a urlare la propria rabbia accompagnati da chitarre veloci e taglienti. "Istinto E Rabbia" è un disco sincero, sentito, vissuto, in cui il quartetto di Brescia fa confluire le proprie esperienze di vita, facendosi portavoce del sentire di tutta quella schiera di ragazzi che hanno trovato nella musica la valvola di sfogo per urlare la loro rabbia e la loro frustrazione. Basterebbero le prime parole di "Fuggire", prima canzone del disco, per rendere l'idea del messaggio che gli In.si.dia vogliono lanciare: "Voglia di fuggire/da questa fottuta società/voglia di vivere/con un'altra mentalità/tu mi dici/io non ce la faccio più a resistere/in questa triste realtà". Parole semplici, ma che esprimono alla perfezione la sensazione di inadeguatezza che il gruppo prova nei confronti del contesto sociale in cui è calato. Il tutto a ritmo di un thrash metal molto semplice ma efficace, che non si perde in inutili tecnicismi o digressioni, rimanendo molto essenziale e lineare. D'altronde si tratta di musica che proviene dalla strada, un ambiente non certo raffinato e che non lascia spazio a virtuosismi. I testi sono in italiano, scelta (o necessità?) che sicuramente permette di cogliere con maggiore facilità il messaggio dietro alla musica degli In.si.dia, evitando quindi lo scoglio di una lingua straniera come l'inglese, che sicuramente avrebbe offerto una maggiore visibilità alla band anche oltre i confini del Bel Paese. Tuttavia senza di essi "Istinto E Rabbia" sarebbe stato qualcosa di profondamente differente: ciò che lo rende speciale è proprio il suo provenire "dal basso", non c'è nessuna distanza tra chi suona e chi ascolta, si tratta di persone che hanno in comune le stesse paure, le stesse frustrazioni, la stessa rabbia. Musicalmente parlando, gli In.si.dia come già detto si muovono su binari thrash, portando avanti comunque un discorso molto personale: i pezzi sono ottimamente strutturati e variano quel tanto che basta per donare una certa eterogeneità al disco. Assolutamente pregevole "Satanka", strumentale in cui su una chitarra acustica arpeggiata si inserisce un assolo tanto semplice quanto emozionante, che fa accapponare la pelle tanto è bello. Ma il pezzo forse più bello di "Istinto E Rabbia" rimane "Grido", una canzone che meglio incarna lo spirito del disco, anche per merito di un testo lontano dall'essere un'opera letteraria (e dal voler esserlo) ma che nella sua semplicità si fa portavoce del sentire di tutta una generazione. E tanto per chiarire il concetto, il gruppo inserisce in chiusura la cover di "Tutti Pazzi" dei Negazione, altra band che si è fatta portavoce del malessere di molti giovani italiani, dimostrando come ai tempi la scena punk hardcore e quella metal fossero oggetto degli stessi pregiudizi e della stessa azione censoria dei perbenisti.
"Istinto E Rabbia" è uno spaccato di storia italiana, il manifesto di un'epoca, e cosa ancora più importante è un disco 100% tricolore, che non si riallaccia a stilemi proposti da gruppi esteri che con la nostra realtà storica e sociale, nonchè culturale, non c'entrano nulla, ma che rivendica fieramente la propria provenienza geografica.

Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata
mamma mia!!

quanti bei ricordi questo album!! davvero immensi e sottovalutati. a quando una recensione dei Broken Glazz. di Withdraw from reality..Michele???

Masterpiece!

Il miglior disco thrash metal made in Italy di sempre. Bravo Coroner, ottima recensione.

Istinto e Rabbia

ottimo disco

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 04 mag 2009 alle 15:44

eheh Maiden, purtroppo a me i Broken Glazz non hanno mai fatti impazzire, anzi!

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