Nydvind - Tetramental II - Telluria

Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2025
Durata:48 min.
Etichetta:Malpermesita Records

Tracklist

  1. TELLURIA
  2. THANETIAN SUBLIMITY
  3. HEART OF THE WOODS - PART 2
  4. EBONY SANCTUM
  5. DANCE OF THE AGES
  6. INTO THE PANTHEON OF ABSINTHIA

Line up

  • Richard Loudin: vocals, guitars
  • Nesh: guitars, bass, bouzouki
  • Geoffroy Lacarrière: guitars

Voto medio utenti

Prima o poi mi deciderò a trovare il tempo di scrivere un articolo politicamente scorretto sulla meritocrazia nell'ambito della nostra musica preferita, sul perchè vi siano band più finte dei capelli di Cesare Ragazzi che riempiono le arene ed altre che incarnano il vero spirito dell'heavy confinate ai margini "dell'impero".
I francesi Nydvind - ovviamente - fanno parte di questo gruppo e, nonostante siano tra i pioneri del black metal a forti tinte folk in Francia da un quarto di secolo ormai, non hanno il seguito e la fama che le loro opere meriterebbero.

Nel 2018 vi avevo parlato del loro terzo full - "Seas of Oblivion" - primo lavoro di una tetralogia dedicata ai quattro elementi; sette anni dopo sono davvero felice di potervi raccontare del secondo atto: "Tetramental II - Telluria".
Se "Seas of..." era dedicato al Mare, all'elemento liquido, questo nuovo disco testimonia il rispetto per la Terra, le sue storie, i suoi paesaggi, le leggende che ha ispirato e continua ad ispirare nel folklore popolare, il suo misticismo insieme pagano e profondamente spirituale.
Le sei tracce di "Telluria" offrono all'ascoltatore tutto il grandissimo repertorio dei parigini: l'intreccio tra il black più ferale e gli elementi folk conferiti da strumenti tradizionali come il bouzuki (il lavoro di Nesh è incredibile), le invocazioni alle divinità della Natura attraverso le strofe quasi teatrali di Richard Loudin (à la Tolis degli ultimi Rotting Christ), i riff dissonanti, melodici, complessi ed ipnotici della sei corde di Geoffroy Lacarrière, il respiro ampio, solenne, travolgente, profondo che pervade tutte le composizioni.
Le variazioni di ritmo sorprendono e trascinano, incantando durante l'ascolto e facendo danzare lo spirito insieme alle forze che hanno plasmato il Mondo.

Come dite?
Un disco così non dovrebbe mancare ad un amante della Musica degli Dei?
Avete chiaramente ragione ma le cose non vanno sempre come dovrebbero, o non avrei esordito come sopra.
Disco vero, disco potente, disco scritto da persone di talento per persone in grado di apprezzare il talento.
Quello reale, non quello dei fenomeni da baraccone.

Nydvind - "Thanetian Sublimity"

Recensione a cura di Alessandro Zaina

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