Con il debut LP "Gates to Purgatory" troviamo netti miglioramenti rispetto a quanto realizzato sino ad ora. La produzione poteva essere migliore, ma le canzoni si mantengono tutte su livelli eccelsi, tanto che secondo il sottoscritto i Running Wild non incideranno un altro album così completo e compatto sino a "Pile of Skulls". Tutte le otto canzoni incluse nella versione in vinile sono caratterizzate da riffs rocciosi, ritmi incalzanti e la grezza, ma ideale per queste sonorità, voce di Rock'n Rolf, molto ben coadiuvata dai cori. Dall'iniziale ed acceptiana "Victim of States Power", passando per la veloce "Black Demon" e per la cupa e dall'incedere sabbatiano "Preacher", e via via sino al termine dell'album non ci sono cali di tensione, non ci sono riempitivi. La conclusiva "Prisoner of Our Time", anthemica e coinvolgente al punto da essere una delle migliori song che ho mai ascoltato, si distingue da tutte le altre, tale da essere ancora oggi il brano che chiude i live shows dei Running Wild. Unico neo sono alcuni dei testi, inferiori agli standard futuri: Satana e ammennicoli vari sono citati troppo spesso, ma non si può parlare sicuramente di satanismo dato che questi temi erano usati in maniera simbolica, ed inoltre all'epoca non erano ancora stati sfruttati dall'ondata Black Metal. A bilanciare queste ingenuità abbiamo "Victim of States Power" che è un attacco alla follia dei governi nella rincorsa agli armamenti, oppure la già citata "Prisoner of Our Time", inno di ribellione alla conformità che si chiude così: "Fight for the freedom, Fight for the right... We are Running Wild". In definitiva un vero classico.
Nota: la successiva uscita su CD propone anche i due inediti proposti sul 12" "Walpurgis Night".
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