Lelio Padovani è un valente chitarrista (con tanto d'imprimatur da parte del "vate" Mike Varney) parmense, già autore di un egregio Cd strumentale completamente autoprodotto, pubblicato l'anno scorso con il titolo "Unknown evolution", per il quale ha ricevuto meritatissimi ed ampi consensi.
Lelio ritorna oggi con un nuovo lavoro, ancora una volta interamente "home-made", suonando tutti gli strumenti (ad eccezione delle parti di basso di "On the beach" eseguite da Max Scaccaglia dei Reflue), registrando, mixando, masterizzando e realizzando l'artwork di copertina (con buoni risultati in ogni situazione) di questo "The big picture", scegliendo nuovamente la difficile strada del disco "guitar oriented".
Un'opzione davvero difficoltosa, dettata sicuramente da un'enorme passione, visto che dopo la grande "abbuffata" che ha caratterizzato il genere negli anni '80, questo tipo di prodotto, appare oggi sempre più una questione da "addetti ai lavori", nonostante che l'attività dei cosiddetti guitar heroes non sia del tutto cessata ed appaia semplicemente "passata di moda" e decisamente meno in vista rispetto al passato.
Tutto questo è un vero peccato, poiché si rischia di confondere nel calderone di questo stile, sia i virtuosi più esibizionisti o i professionisti della velocità fine a sé stessa, sia i musicisti come il nostro Lelio che cercano una "cantabilità" nei propri pezzi, un'emozione che possa farli vivere al di là della tecnica strumentale più pura, malgrado questa non si dimostri carente nella sua caratteristica impostazione esecutiva.
In questo caso, però, se paragoniamo "The big picture" al suo predecessore, la prima cosa che mi sembra d'individuare è che si tratti di un Cd lievemente più "difficile", leggermente meno immediato e dove "Unknown evolution" ti catturava immediatamente, questo necessita di un ascolto maggiormente approfondito per svelare la sua forza e la sua qualità, risultando forse, alla fine, soprattutto in alcuni momenti, maggiormente "spostato" verso un ascolto destinato a "specialisti" anziché indirizzato ad appassionati "generici" del rock.
Allo stesso tempo, il platter appare dotato di una superiore originalità, la piccola dipendenza con il magistrale Satriani, evidenziata in precedenza, viene quasi completamente superata, le influenze s'incastonano con cura riducendone l'agevole riconoscibilità, offrendo brani di valore come "Escape", che cresce ad ogni ascolto, "The novel" caratterizzata da una spontaneità che la rende la mia traccia preferita del disco, la solarità di "On the beach" che accelera nel finale, la più complessa (e un po' ostica) "The brave melody" o ancora la romantica "Serena's diary", la potenza alternata a momenti riflessivi della title-track, con la singolare conclusione heavy-jazz-prog, la semplicità acustica di grande sensibilità evidenziata in "22 Novembre", senza dimenticare la vivacità tortuosa ma non eccessivamente cervellotica di "Into the unknown", che ci congeda da un dischetto dove fusion, rock ed inventiva si combinano con il necessario feeling, creando trentacinque minuti di musica magari non sempre istantaneamente assimilabile ma tuttavia piuttosto godibile.
L'uso della guitar synth Roland GR-33 per i tappeti di tastiera (e per i solos in "On the beach") supporta con efficacia la maestria specifica della sei corde, contribuendo a trasmettere un'adeguata atmosfera alle canzoni.
L'abbiamo già detto all'inizio di questa disamina, Lelio con consapevolezza ha preferito un percorso arduo e sicuramente potenzialmente meno "gratificante" di quello intrapreso da tanti suoi colleghi (magari anche meno capaci) che suonando generi più "trendy", possono godere di una visibilità più elevata e anche se ribadisco per l'ennesima volta che mi piacerebbe molto vedere il nostro alle prese con un gruppo "vero e proprio" (l'esperienza nel progetto prog A2A mi è sembrata dare eccellenti risultati, nonostante si trattasse ancora di un prodotto esclusivamente musicale), l'augurio è, a questo punto, quello che qualche discografico del settore possa finalmente accorgersi di questo talento italiano (Lion o ancor meglio Favored Nations di Steve Vai, tanto per fare due nomi, questo messaggio è per voi, OK?).
Contatti: Tel. 347-4496036 E-mail:
info@leliopadovani.comHomepage: www.leliopadovani.com
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