Tutti i miei più sinceri e sentiti complimenti a Luca Giancotti (ex Die, con i quali ha registrato due promo e partecipato alla compilation “Dawn of gods”), factotum e unica mente (anche se recentemente ha reclutato alcuni musicisti per poter proporre anche dal vivo la sua arte) responsabile del notevole progetto Nahui, al secondo lavoro autoprodotto dopo l’esordio intitolato “Tidal wave” (2003), già accolto piuttosto positivamente dalla stampa specializzata e per il quale erano stati citati i nomi di Porcupine Tree, Opeth e addirittura quello degli ottimi progsters svedesi Anekdoten, come riferimenti ed ispiratori musicali.
In realtà l’ascolto del brano d’apertura “Painter” sembra smentire quasi completamente che le band sopraccitate possano essere un credibile modello per questo dischetto, identificando apparentemente un piccolo cambiamento di rotta, indirizzata verso una melodia “facilotta”, condita da ammiccanti ed incalzanti fraseggi chitarristici (in ogni caso, complessivamente piuttosto gradevoli), ma è sufficiente giungere alla splendida “After the wave” per ritrovare la vena malinconica che ha reso grandi le band di Steven Wilson e Mikael Akerfeldt (nella sua versione meno estrema), ai quali aggiungerei anche qualcosa degli altrettanto strepitosi Katatonia e, per l’approccio mostrato in alcune porzioni maggiormente rock-eggianti anche i toni melodrammatici tipici del repertorio dei migliori U2, il tutto metabolizzato con una sensibilità personale in grado di ridurre tali numi tutelari ad un ruolo puramente orientativo.
La rilevante maturità artistica raggiunta è ratificata da quanto esposto nell’eccellente riff armonioso e “metallico” di “Special times” e nella linea melodica irresistibile di “Tomorrow”, mentre “Silent day” è un singolare interludio soffuso espresso su base “sintetica”, non spiacevole ma anche abbastanza trascurabile al cospetto degli altri piccoli capolavori del disco appena menzionati.
Artwork curato e abbastanza fascinoso e registrazione di buon livello per un’autoproduzione, integrano la bellezza intrinseca del lavoro svolto da Nahui in questo Cd, che ci consegna un “gruppo” praticamente pronto (magari con l’ausilio di quella sezione ritmica in “carne ed ossa” che oggi lo accompagna) a produzioni discografiche a maggiore visibilità, dotato di qualità talmente evidenti che solo la cecità del music business più ottuso può evitare di percepire.
Discografici ... stupitemi e date un’opportunità importante al nostro Luca (e ai suoi nuovi compagni d’avventura) e appassionati di melancholic-post-prog rock (non male eh?), prestate attenzione ai Nahui … potrebbero riservare piacevoli sorprese.
Contatti: E-mail:
luca@nahui.it - Homepage: www.nahui.it
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