L'immagine ed i nicknames adottati dai quattro musicisti, ma anche una copertina del disco alquanto sfrontata e spiritosa (un mammut rockettaro dall'occhio languido e con tanto di maglietta degli Iron Maiden), avevano stimolato la curiosità nei confronti di questi Destroy Edgebone. Un gruppo nato a Pordenone solamente l'anno scorso, con l'intento di perseguire le orme lasciate dai gruppi storici del genere, quelli che citano nella loro biografia: Motorhead, Twisted Sister, Judas Priest, Iron Maiden, Raven, Anthrax ed Exciter. Come evidenzia sin da subito l'opener "World Is Beautiful (...'Cause Is Rotten)" vengono richiamati sopratutto quelli appartenenti al versante più grezzo ed aggressivo, ricordando in particolar modo i Venom ed i Warfare.
Un buon groove (bravo il drummer Paul Betamoto) ed una registrazione ruvida ma non eccessivamente confusa fanno sì che le cinque canzoni scorrano piacevolmente, anche se in realtà senza sussulti particolari, guidate con grinta dalla voce di Dema Ictus (da migliorare l'inglese...) che si colloca tra Lemmy, Cronos ed Algy Ward (vocalist dei Tank). "Big Little Pussy" ha qualcosa, anche per l'orientamento lirico, degli Anvil, ed è utile per sottolineare la prova di Iron Liso che si mette in risalto con un bell’assolo demodè ed allo stesso tempo davvero convincente. Il mammut immortalato sulla cover ritorna per barrire (ma non sarà fin troppo brillo?!?) su "Destroy Edgebone", un pezzo dispersivo dove talvolta la band sembra perdere il filo del discorso, Si riprendono in chiusura del demo con una ritmata (buono il lavoro al basso da parte di Piero Mammut) e motorhediana "Your End".
Al momento i Destroy Edgebone sono alla ricerca di un chitarrista da affiancare il bravo Iron Liso, probabile quindi che al prossimo lavoro ci riserveranno qualche novità.

Contatti: E-mail: destroyedgebone@yahoo.it