Valtiel è un progetto argentino attivo nella scena in maniera indipendente, i cui membri risultano attualmente sconosciuti. E viene rilasciato in questo autunno 2025 la prima uscita in assoluto sotto tale moniker:
"Beyond the Black Bridge".
Il debut dell'ensemble sudamericano incarna una concezione inquietante e densa del genere, fondendo ferocia estrema e un lirismo atmosferico che non indulgono alla leggerezza.
L’impronta sonora richiama l’era più grezza di
Burzum, evocando paesaggi vasti e ieratici, mentre passaggi malinconici ma più dolci e stratificati rimandano per delicatezza al primo
Ulver, senza tuttavia tradire l’anima sferzante e seminale, di frequente dominata da reminiscenze tra
Gorgoroth e
Darkthrone. Allo stesso tempo, i momenti in cui prevale una sensazione di riflessività oscura si riallacciano alla dimensione suggestiva degli
Agalloch, sebbene l’architettura, ed è bene specificarlo, risulta saldamente ancorata a un DSBM privo di compromessi, oltreché ai dettami del più iconoclasta
True Norwegian Black Metal.
Le chitarre costruiscono un tessuto oppressivo – coadiuvate da una produzione lo-fi e da un effetto crunchy marcato – insieme a un nucleo melodico, sospeso tra angoscia e malinconia, cui si alternano scream e growl con una crudezza vera, primitiva, senza velluti. Nelle partiture dove subentra il growl spesso il dialogo diviene più movimentato e si rivengono indubbie influenze Death: in alcuni frangenti, ho avuto la sensazione di trovarmi a un sorta di incrocio tra la disperazione degli
Abyssic Hate e la desolazione distruttiva e impetuosa degli
Hate Forest — complessi che, per inciso, chi vi scrive ama tantissimo.
"Beyond the Black Bridge" risulta particolarmente riuscito proprio perché pur esplorando territori atmosferici talvolta anche eleganti, non rinuncia alla spinta abrasiva e alla melanconia morbosa tipica del Nero più patologico: il riffing è serrato, ma anche avvolgente, e sovente cadenzato sulla scia di certo Post-black, benché mai innocuo, e spesso spezzato nel suo andamento da accelerazioni repentine inaspettate. L'intensità emotiva si manifesta in modo continuo, ed è la protagonista assoluta di tutta l'opera.
Un’esperienza occulta estremamente immersiva, drammatica, violenta e adrenalinica, che possiede il pregio di entrare fin da subito in profondità... Destinata a tutti quei bastardi in cerca di una Fiamma che sia qualcosa di più di un mero sfogo sonoro.
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