So già che molti di voi storceranno il naso nel vedere qui recensito il debutto solista di
Thomas Raggi ( Thomas CHI?), il chitarrista dei
Maneskin per chi non lo sapesse.
Lo ammetto, ho sempre considerato il gruppo romano come una meteora del panorama Rock ( e difatti si sono sciolti per ora), tuttavia questa meteora è riflessa di luce propria con vendite discografiche millionarie e show come gruppo d'apertura per gente del calibro di GnR e Stones.
Quanto meno un pò di curiosità la doveva far nascere questo esordio solista del chitarrista che, per sua stessa ammissione ha come modello John Frusciante; ebbene, evidentemente dei RHCP ha ereditato non solo lo stile sbilenco e schizzato del chitarrista ma anche una sana amicizia con Chad Smith ( batterista del gruppo ), nonchè lo stile alternative rafforzato dalla solida collaborazione con Tom Morello qui in veste di produttore nonchè di mentore di Thomas.
A proposito di ospiti d'eccezione, "
Masquerde" vede anche le partecipazioni di Matt Sorum dei Guns N’Roses, Serge Pizzorno dei Kasabian, Beck, Alex Kapranos dei Franz Ferdinand, Maxim dei Prodigy e Nic Cester dei Jet.
Ma veniamo alla musica, come è questo debut? Beh, se i Maneskin e sopratutto il loro frontman erano molto kitsch e glamour, qui i lustrini glamour sono stati messi in soffitta ed abbiamo un solido e sanguigno rock'n'roll, si derivativo, ma ben suonato e prodotto. La chitarra di Raggi è sporca il giusto, i riff sono semplici ma efficaci con buone trame come in "
Cat Got Your Tongue" e "
Getcha!" - che suonano Tom Morello al 100% - o come nella linea ritmica del classicone "
You spin me round (Like a record)" dei Dead Or Alive qui molto più rock che in tante altre versioni che ho avuto modo di ascoltare. I solos sono di buona fattura ( su tutti quello di "
Keep The Pack") e le vocals vedono cimentarsi anche lo stesso Thomas che non eccelle ma svolge il suo compito tutto sommato.
Il ragazzo ha 24 anni (!), è italiano e dimostra con questo disco di essere un buon compositore amante del rock'n'roll e vera anima dei Maneskin alla fine.
Ignorare questo disco solo perchè è stato composto dal chitarrista di una band tanto amata quanto odiata ( dai "metallari"), sarebbe da veri sciocchi.
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