Copertina 5,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2002
Durata:54 min.
Etichetta:Napalm
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. ECSTATIC
  2. A FATE SEALED IN RED
  3. CRASHING DOWN
  4. OBEDIENCE IN THE ABSCENCE OF LOGIC
  5. LIQUID VIEW
  6. DENIAL AND PRIDE
  7. THE CALL OF LUST
  8. SPLENDID COMA VISIONS
  9. BLOODRED TRANCE
  10. CAFFEINE

Line up

  • Ronny Thorsen: vocals
  • Cathrine Paulsen: vocals
  • Runar Hansen: guitars
  • Terje Heiseldal: guitars
  • Kjell Rune Hagen: bass
  • Jonathan Perez: drums
  • Frank Roald Hagen: keyboards

Voto medio utenti

Debutto su Napalm Records, dopo due albums all’attivo usciti per DSFA Records, per i Trail Of Tears, combo dedito al Black Metal…per l’esattezza al Symphonic Black Metal. Vi dico subito che ‘A New Dimension Of Might’ (titolo alquanto presuntuoso) aggiunge nulla di nuovo al sopraccitato genere: partiture dinamiche, ok, ma i riffs sono quantomeno scontati, le parti di tastiera sputano fuori tappeti horrorifici e loop già ascoltati, la voce del buon Ronny Thorsen fa il verso a quella di Shagrath dei Dimmu Borgir, tranne che per qualche inserto di voce pulita, e le female vocals di Cathrine Paulsen, pur essa possedendo una gran voce, fredda e tagliente, non sono all’altezza di quelle delle sue colleghe della scena Black Metal. L’album, per carità, è ben prodotto e ben arrangiato, le songs si lasciano ascoltare più che bene e anche tecnicamente questo seven pieces nordeuropeo è ineccepibile e senz’altro coraggioso (vedi la, devo ammettere ottima, cover di ‘Caffeine’ dei grandi Faith No More, che andrà ad arricchire la Limit First Edition del platter), ma musicalmente parlando, gli stilemi del Black Metal sinfonico sono riproposti uno dietro l’altro, e la conclusione è che in questo platter vi è nulla che i vari Dimmu Borgir, Cradle Of Filth, Borknagar, The Kovenant, Old Man’s Child e compagnia bella abbiamo già scritto o sperimentato. Se siete dei folli amanti di queste sonorità e non vi importa se una band sia uguale ad un’altra e/o comunque non avete ancora trovato un’uscita che vi soddisfi, allora Trail Of Tears potrebbe far voi, per gli altri, lasciatemi dire, un album insipido.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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