Copertina 6

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2025
Durata:54 min.
Etichetta:AOP

Tracklist

  1. SCHNEE IST DAS BLUT DER GEISTER
  2. FINDLING
  3. YŪGEN
  4. VERBRANNTE BRüCKEN
  5. ANNAPURNA
  6. REMINISZENZEN EINER JUGEND
  7. KIMM
  8. ANEMOIA

Line up

  • V. Wahntraum: vocals, bass
  • Paul Färber: drums
  • Daniel Lang: guitars
  • Georg Traschwandtner: guitars
  • Christopher Pucher: guitars, vocals

Voto medio utenti

Con "Marodeur", J.J. o meglio V. Wahntraum torna a dare voce al suo progetto solista Karg, ormai divenuta in realtà una band a tutti gli effetti, confermando quella direzione post black metal che lo ha reso un punto di riferimento per il genere in Europa ed oltre. Tuttavia, dopo anni di uscite costanti tra Karg e Harakiri for the Sky (usciti anche loro quest'anno col convincente "Scorched Earth", questo nuovo capitolo sembra soffrire di una certa stanchezza creativa.

Il disco si apre con "Schnee ist das Blut der Geister", un pezzo che mette subito in mostra i marchi di fabbrica della band: screaming lacerante, testi in madrelingua ed il solito mood malinconico che evoca paesaggi montani desolati ma che mostra anche muscoli e violenza (come nella nervosa "Verbrannte Brücken"); nonostante la solidità della produzione, il brano fatica a decollare veramente, impostando la direzione per un album che si muove su binari estremamente prevedibili.

L'ispirazione, in questo lavoro, non appare sempre particolarmente brillante. I brani si susseguono senza grandi variazioni dinamiche, cosa che invece era una caratteristica dei Karg, e quella capacità di creare melodie strazianti e memorabili qui sembra affievolita. Il risultato è un ascolto che procede in modo lineare, lasciando purtroppo pochi sussulti e dando l'impressione che la formula stia iniziando a mostrare i segni del tempo e, cosa ancor peggiore, che tutte queste uscite abbiano inaridito la vena creativa.

È impossibile non notare come V. Wahntraum sembri, almeno per quest'anno, aver dato il meglio di sé negli Harakiri for the Sky. In confronto alla band madre, dove le strutture sono più dinamiche e l'impatto emotivo è devastante, i Karg in questo "Marodeur" appaiono come una versione più sbiadita e statica. Se negli HFTS c'è un'urgenza che travolge l'ascoltatore, qui ci troviamo di fronte a un lavoro "di maniera", che non aggiunge nulla di nuovo al percorso dell'artista.

"Marodeur" è un album che non tradisce, ma nemmeno stupisce. È un'opera corretta, prodotta bene e coerente con il sound della band, ma priva di quel guizzo necessario per elevarla sopra la media del genere, per quesro rimane consigliato solo per i fan della band e per chi non ne ha mai abbastanza del sound targato J.J. Per tutti gli altri, rimane un lavoro onesto che però non riesce a incidere nel profondo.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.