Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2020
Durata:40 min.
Etichetta:Purity Through Fire

Tracklist

  1. KRIEGSVINTAR
  2. SUNDALSCHLACHT
  3. GRüNER ALTAR
  4. AHNENGRAB
  5. BRøHN
  6. EWIGE FLAMME
  7. RUNENKRIEGER
  8. ALGIZ IN BRAND
  9. NEUE UFER

Line up

  • Caedem: drums
  • Cernunnos: guitars, vocals

Voto medio utenti

La linea che divide la “genialità semplice” dalla “semplice sciatteria presentata come genialità” è spesso molto sottile, subdola e talvolta difficile da scovare … Questo è il pensiero che mi ha accompagnato durante i primi ascolti di “Weisser Hirsch” debut album del duo teutonico Hohenstein , forse per un ascolto distratto o forse per una certa malfidenza congenita verso tutto ciò che oggi viene definito “kvlt” … ebbene dopo aver preso il tempo di assorbire bene i 34’ minuti dell’album e di essere entrato perfettamente in linea con il mood dell’album posso dire che “Weisser Hirsch” è un buon album, semplice, cadenzato, lineare e senza nessun orpello, che però, se ben assorbito sa regalare veramente dei bei momenti come i leggeri inserti folk di “Sundalschlacht” o la litania black di “Gruner Altar”, dove un riff semplice e primordiale si ripete ipnoticamente creando un senso di sospensione temporale, capace di far tornare indietro nel tempo la nostra fantasia e di portarci in lande desolate a cavallo del nostro destriero (nero) mentre immobili ammiriamo la sconfinata bellezza della natura che ci circonda. Questa capacità di dipingere scenari incantati e immobili è incredibilmente naturale e fluisce semplice e continua negli 8 brani (più intro) che compongono l’album anche se alcune volte, come nei 7 minuti di “Ahnengrab” si eccede un po’ e affiora anche un po’ di noia … Per evitare l’affiorare di questi momenti Caedem (batteria) e Cernunnos (guitars – vocals) inseriscono anche due brani completamente strumentali dove lo spirito “naturalistico” che anima la band viene messo chiaramente in primo piano per elevare ancor di più il connubio tra la “musica della natura” e quella moderna … Alla fine di questo viaggio in terra teutonica quello che ci resta è una buona impressione di deja vu, un ricordo di qualcosa che abbiamo già vissuto sia musicalmente che visivamente e a livello di sensazioni e che lentamente ci ha portato alla fusione con la natura stessa fino a raggiungere un’incredibile e insperata pace dei sensi che riesce ad impossessarsi di noi … non l’avrei mai detto trovandomi di fronte ad una black metal band , ma la musica regala sempre piacevoli sensazioni se sai dove cercarle …

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