La mania dei tribute album continua ad "imperversare" ed ecco che ora tocca anche ad una leggenda come i Led Zeppelin. La Locomotive Records ha allestito un bel CD, un digipack con un bel booklet, ed ha radunato una dozzina di ottime bands. Soprattutto ha evitato di riciclare brani già registrati in precedenza per altre uscite, espediente a cui ho visto (purtroppo) ricorrere più di una volta negli ultimi tempi. Ogni gruppo ha così optato per un brano e ne ha poi motivato la scelta sul libretto interno. Credo che, almeno per nome, tutti conosciate le band presenti, ed è una delle più note a dare il via al CD. Ecco infatti i rinnovati Angra che sembrano davvero a loro agio, compreso il bravo Edu Falaschi, alle prese con un gruppo con il quale hanno sicuramente in comune la capacità di inserire nella propria musica nuove e inconsuete sonorità. "Khasmir", questa è la scelta dei brasiliani, difficile ma vincente. Non ne escono altrettanto bene i Blaze, nonostante l'impegno del pur bravo Bayley: Plant è troppo lontano. Certo che l'hard-psichedelico di "Dazed And Confused" acquista in questa occasione un taglio molto più metal. Riguardo ai cantanti, si segnalano come i migliori (ma chi non l'avrebbe scommesso?) Jorn Lande e Ian Perry. Quest'ultimo è presente con due brani: "Immigrant Song", assieme ai Consortium Project, e "Rock And Roll" con gli Elegy, dove fa la sua figura anche uno strepitoso Patrick Rondat. I Masterplan, di Jorn Lande e degli ex Helloween Roland Grapow e Uli Kusch, rispondono all'impeto di "Rock And Roll" con un'altrettanto energica "Black Dog". Con la grinta (e la bravura, ovvio!) messa in campo, possiamo aspettarci grandi cose da questo nuovo supergruppo. I Grave Digger invece continuano a darmi l'impressione di non riuscire al meglio con le cover. Rimane nell'anonimato la versione di "Communication Breakdown" dei Terra Santa, mentre gli altri spagnoli, i Mägo De Oz, ci mettono molto del loro (inclusi i violini e ...la pronuncia!) su "Whole Lotta Love", eppure non riescono a brillare. Discrete prove per i Primal Fear, gli Axxis e per Doro, certo che sentirla cantare "... babe, babeeee I'm gonna leave you..." fa un po' sorridere, ma il suo approccio vocale è perfetto sia quando sussurra sia quando sale di tono!! Mi spiazzano infine i White Skull, dai quali mi sarei aspettato un brano più viscerale e rockettaro, e che invece fanno ottime cose con un classico tra i classici come "Stairway To Heaven". "The Music Remains The Same": la musica è sempre la stessa (beh, più o meno eheh), forse non sarà così indispensabile per i fans più stretti dei Led Zeppelin, ma questo album potrà incuriosire parecchi metallari!