Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2002
Durata:116 min.
Etichetta:EMI
Distribuzione:EMI

Tracklist

  1. INTRO
  2. THE WICKER MAN
  3. GHOST OF THE NAVIGATOR
  4. BRAVE NEW WORLD
  5. WRATHCHILD
  6. 2 MINUTES TO MIDNIGHT
  7. BLOOD BROTHERS
  8. SIGN OF THE CROSS
  9. THE MERCENARY
  10. THE TROOPER
  11. BRAVE NEW WORLD (ENHANCED VIDEO)
  12. DREAM OF MIRRORS
  13. THE CLANSMAN
  14. THE EVIL THAT MEN DO
  15. FEAR OF THE DARK
  16. IRON MAIDEN
  17. THE NUMBER OF THE BEAST
  18. HALLOWEED BE THY NAME
  19. SANCTUARY
  20. RUN TO THE HILLS
  21. A DAY IN THE LIFE (ENHANCED VIDEO)

Line up

Non disponibile

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Era facile immaginare che il rientro in formazione di Bruce Dickinson e di Adrian Smith sarebbe stato testimoniato da un ennesimo live album.
Facile anche prevedere che difficilmente "Rock in Rio" sarebbe stato in grado di superare quel "Live After Death" uscito ormai da quasi 17 anni. Questo album infatti immortalava gli Iron Maiden al culmine della loro carriera, un momento magico per loro e per l'intera scena Metal.
Eppure "Rock in Rio" ne esce sconfitto solo di misura, ed è altrettanto interessante notare come i due album abbiano in comune ben sette brani. Purtroppo però la scaletta è anche uno dei limiti del nuovo live, per la presenza di ben sei brani tratti dall'ultimo studio album "Brave New World", direi troppi ed a discapito di brani storici.
Ad ogni modo questa è una caratteristica da sempre adottata dai Maiden nello stilare le scalette dei loro concerti, ed a Rio non hanno fatto distinzioni, ovvio però che in questo caso la mancanza di alcuni classici si senta maggiormente.
Continuando il paragone con gli altri live albums del gruppo, siamo fortunatamente su livelli nettamente superiori a "A Real Live One" ed "A Real Dead One", che nel 1993 riassumevano l'ultimo tour di Bruce Dickinson al fianco di Steve Harris, e quindi di una band che non aveva sicuramente il morale alle stelle. Non sono così le cose su "Rock in Rio", il gruppo è in serata, sopratutto Bruce, anche se in alcuni bootleg mi era sembrato in forma più smagliante. Passo velocemente oltre tutte le polemiche su overdubs e copia incolla assortiti, anche perché non mi sembra che manchi energia ed "effetto live" ai brani.
L'inizio del primo CD è affidato a tre pezzi di "Brave New World", con "Ghost Of The Navigator" che si segnala come la migliore del terzetto. "Wrathchild" è il primo salto nel passato (come dice Bruce "...something old..."), subito bissato da un altro classico come "2 Minutes To Midnight". Si ritorna all'ultimo album in studio con la bellissima "Blood Brothers" che dal vivo mi ha nuovamente entusiasmato.
Stesso discorso per "Sign Of The Cross" (anche se non emozionante come nella versione del Dynamo del 2000) e per l'immortale "The Trooper", un po' meno per "The Mercenary". Il secondo dischetto si apre con "Dream Of Mirrors" che dal vivo rende meglio di quanto pensassi.
Da qui in avanti è impossibile rimanere impassibili: l'epicità coinvolgente di "The Clansman", l'irruenza di "The Evil That Men Do", il feeling di "Fear Of The Dark, con la parte introduttiva cantata da Bruce in maniera differente del solito. Ecco poi la storia del metal sintetizzata in tre brani: "Iron Maiden", "The Number Of The Beast" e l'immancabile "Hallowed Be Thy Name".
Trovano ancora spazio altri due pezzi storici, "Sanctuary" ed infine "Run To The Hills", il primo brano di successo dei Maiden. Completano il doppio CD due tracks multimediali che anticipano il DVD che dovrebbe uscire a breve e che presenterà l'intera registrazione del concerto.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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