Copertina 8

Info

Anno di uscita:2002
Durata:45 min.
Etichetta:Drugs/Mighty Music

Tracklist

  1. TWELVE FEET TALL
  2. BLEEDING
  3. DRIVE
  4. TONIGHT
  5. LEECH
  6. MY GAME
  7. CRACK AT DAWN
  8. OUT AT SIGHT
  9. THIS IS NOT AN EXIT

Line up

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Prima cosa: non fatevi assolutamente fuorviare dall’artwork del platter: ‘Velvet Noise’ NON è un dischetto ne Rock’N Roll né tantomeno Stoner…e questo lo dico sia per gli amanti dei generi citati, sia per gli amanti di sonorità moolto diverse da queste! Sotto il monicker di Raunchy, si celano cinque simpatici ragazzi danesi che sono stati in grado di sfornare un bellissimo capitolo nella ancor breve storia dell’industrial nu metal, sullo stampo dei grandissimi Strapping Young Lad. ‘Velvet Noise’ si muove su una calibratissima miscela di estremo Modern Metal, aperture improvvise ed ottime melodie…provate ad immaginare un ibrido tra Devin Townsend, Machine Head, Rob Zombie e Deftones…con una produzione degna dei migliori SYL…che ne dite, eh, vi intriga? Beh, lasciatemi dire che dovrebbe, in quanto ‘Velvet Noise’ è un album bello, ben suonato, ben prodotto (dietro la console troviamo Jacob Hansen, già con Invocator, Ancient, Illdisposed, Pale Forest) e soprattutto con la costante presenza di un ottimo songwriting. E così si passa dalla botta in apertura costituita da ‘Twelve Feet Tall’ alla bellissima ‘Bleeding’, caratterizzata da un mood medio tempo, oscura, dove l’utilizzo di voci in puro Goth stile, un bridge incazzato ed un refrain melodico che ti si stampa subito in testa, rendono la track paurosamente bella! ‘Drive’ e ‘Tonight’ sono tracks di derivazione di quell’ottimo nu metal americano, che si posiziona in perfetto bilico tra Spineshark, Apartement 26 e Fear Factory! ‘Leech’ è una song un attimo più riflessiva e forgiata molto sullo stampo Crossover, ma ancora una volta è il refrain ad essere veramente strepitoso…’My Game’ segue molto l’impronta oramai persa dai Machine Head, con un chorus in perfetto stile Burton Bell, seguito da un incedere che caratterizza le grandi bands nordiche di musica estrema.... ‘Crack At Dawn’ rappresenta l’episodio più, ehm, tranquillo dell’album, mentre ‘Out At Sight’ giunge con una convinzione ed una cattiveria da non sottovalutare…l’ultima track, ‘This Is Not An Exit’, rappresenta degnamente la chiusura di un album sorprendente, dinamico, fresco e convincente…molto convincente. Niente da dire, acquisto obbligato per chi si ciba di sonorità moderne e per chi guarda al lato cinico e futuristico della musica…ah, dimenticavo, un plauso particolare va riconosciuto all’utilizzo del synth e tastiere, mai invadenti e perfettamente calati nello spirito della band, e che, anzi, contribuiscono, e non poco, a quella sensazione di ‘no exit at all’ che pregna tutto l’album ed al grandissimo lavoro svolto dal singer Lars Vognstrup.
Fidatevi di me…Band Name: Raunchy; Album: ‘Velvet Noise’; Stauts: Da Avere!
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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