Dopo aver visto e sentito i Vomitory per la prima volta al Xmass Festival lo scorso dicembre, aspettavo di ascoltare questo "Blood Rapture" e di verificare se la band avesse o meno anche su disco la stessa carica e tecnica che domostra di avere dal vivo. Devo dire che sono stato in parte soddisfatto da questo album, in quanto la band, sì dimostra di saperci fare e di avere un'ottima tecnica strumentale, ma purtroppo non è sempre fresca e originale nelle composizioni. Prima di "avventurarmi" in questa recensione, ho avuto modo di ascoltare anche il vecchio materiale dei Vomitory e soprattutto il buon "Revelation Nausea". Rispetto al passato, la band ha preferito innescare una strada diretta verso ritmiche più semplici, più "orecchiabili" e sicuramente influenzate dal thrash europeo (stile Kreator, Sodom, ecc.). Se da un lato questo può essere un pregio, nel senso che la musica dei Vomitory è oggi molto più accessibile e "facile" del passato, dall'altro rischia di essere un grosso difetto, nel senso che ora, le ritmiche fin troppo semplicistiche, potrebbero stancare sin da subito, essendo sicuramente non il massimo per originalità e grinta. Rimangono i pezzi "tirati" in puro stile brutal (alla Cannibal Corpse per intenderci) ma la maggior parte del disco si attesta su riff di chitarra e giri di batteria prettamente thrash metal. In definitiva, questo "Blood Rapture" lo consiglio a tutti gli amanti del death/brutal. Sicuramente se cercate un disco originale o violentissimo, probabilmente i Vomitory del 2002 non fanno al caso vostro. La violenza non manca (basti sentire la tiratissima "Rotting Hill"!!), ma ascoltare l'ultimo Cannibal Corpse per esempio, è tutta un'altra cosa!
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