Copertina 6

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2012
Durata:38 min.
Etichetta:Tmina Records / Alkemist-Fanatix Europe

Tracklist

  1. INTRO
  2. A MOMENT
  3. DESERT
  4. ANOTHER CUTTING WEAPON
  5. CORNFIELDS
  6. MAGIC BOX
  7. THE COURT OF GUILTY ONES
  8. ANIMALS
  9. MY REVENGE
  10. THE STRUGGLE WITHIN

Line up

  • Luca Lepre - Bass
  • Tommaso Carollo - Drums
  • Gabriele Schimmenti - Guitars
  • Mario Lio - Vocals

Voto medio utenti

I Der Geist sono una technical and melodic death metal band proveniente da Palermo che con “The Pain We Don’t Feel”, fanno il loro esordio sul mercato discografico, dopo aver dato alle stampe cinque anni orsono un demo intitolato “Panic” .Mettiamo subito le cose in chiaro e diciamo che il debut album dei nostri è piacevole all’ascolto, ben registrato (Realsound Studio di Langhiano e masterizzato ai celeberrimi Finnvox studios) e altrettanto confezionato, ma è molto, troppo, scontato. I quattro palermitani, tra le cui fila militano anche due membri attivi nella power band Silwerwing, si rifanno pesantemente alla scuola melodic- death di Goteborg, e questo è evidente sin dall’opener “A Moment” , che tra l’altro è stata scelta anche come singolo apripista dell’album, ascoltabile sul myspace della band. Come detto non c’è niente che non vada nella musica della band, se non fosse che i riferimenti ai numi ispiratori sono fin troppi evidenti, come in “The Court Of Giulty Ones” dove i Carcass di “Heartwork” vengono pesantemente chiamati in causa senza averne, ovviamente, né la classe, né la portata rivoluzionaria del sound dell’epoca . Altro appello alla band di Jeff Walker in “Desert” dove fanno capolino anche i Megadeth di Dave Mustaine. Oltremodo derivata “My Revenge” dove sembra di sentire “Crystal Mountain” dei Death riproposta in salsa Der Geist…Insomma avrete capito che c’è ancora da lavorare molto se si vuole avere il coraggio di considerare questa musica come propria. Sarebbe preferibile seguire quanto fatto in “Cornfields” dove un riffing ispirato e un arrangiamento simil-sinfonico danno una maggiore personalità al tutto o anche in “Animals” dove ripetuti cambi di tempo e un buon solo riescono a dare quel minimo di differenziazione a una proposta che altrimenti rischierebbe di naufragare nel mare dei milioni di clone bands che appesantiscono la scena. La band ha annunciato l’entrata di un nuovo chitarrista con il quale stanno scrivendo il materiale per il prossimo album, sono veramente curioso di sentire cosa apporterà di nuovo, perché il progetto Der Geist è concettualmente molto ambizioso nelle premesse ma fino adesso quest’ambizione non ha trovato la giusta concretizzazione. Visto che siamo in ambito di cambiamenti sarebbe interessante ascoltare i Der Geist con un singer un po’ più personale e che sia capace di interpretare e marchiare a fuoco i vari pezzi e non semplicemente di cantarli. Per essere un debut album possiamo anche accontentarci, ma sarebbe un peccato mortale se la band facesse altrettanto…

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