Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2002
Durata:50 min.
Etichetta:Century Media
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. RAWISH
  2. FRONTLOADER
  3. DOGMA
  4. ENTRE DOS TIERRAS
  5. IN ABSENTIA CHRISTI
  6. OVERCAST SKY
  7. CUMBERSOME
  8. VANGELIS MUNDI
  9. UNWORSHIPPED
  10. CONSPECTU MORTIS II

Line up

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La realtà italiana vive sia di gruppi pubblicamente apprezzati e seguiti dai più sia di band valide ed interessanti, non particolarmente note in patria ma apprezzate in maniera massiccia all’estero, moltitudine nella quale spiccano gli Evenfall, nati dalle ceneri dei Resurrecturis ed autori, nel lontano 1999 di “Still In The Grey Dying….”, un buon disco di black melodico che aveva portato il gruppo a calcare gli stessi palchi di Dimmu Borgir e Dark Funeral per ben 45 date. Un lungo periodo di silenzio che ha visto la band maturare e mutare profondamente il proprio sound, forse in passato un po’ ingenuo e derivativo; la prima novità è certamente rappresentata dalla presenza della brava Roberta Staccuneddu dietro il microfono, chiamata ad addolcire e bilanciare la selvaggia voce di Ansgar Zoschg. La scelta di inserire un cantato femminile si sposa alla perfezione con le nuove sonorità create dagli Evenfall, moderne ed elettroniche, tendenti verso un tipo di sperimentazione non particolarmente ardita ma compiuta in maniera intelligente. Ritmiche dal chiaro groove nu metal vanno quindi ad amalgamarsi a partiture non lontane dai lavori degli ultimi Theatre Of Tragedy ed impreziosite da richiami al death svedese, il tutto reso personale e maggiormente energico grazie a una produzione valida e ad un esecuzione grintosa che lascia chiaramente trasparire le passate esperienze del combo nell’ambito della musica estrema; un passo azzardato che mostra la ferma intenzione di raggiungere un pubblico più vasto ed eterogeneo rispetto al passato album. Una citazione a parte viene meritata dall’originale cover di “Entre Dos Tierras”, brano della rock band spagnola Heroes Del Silencio, qui rivisitata in maniera interessate e particolare. “Cumbresome” risulta quindi un disco non particolarmente immediato, ma allo stesso tempo orecchiabile e ricco di spunti ed idee quanto mai interessanti; un importante passo per una band che quanto prima saprà rendersi protagonista nell’ambito della scena nostrana.
Recensione a cura di Francesco 'HWQ' Bucci

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