Questo platter che ho tra le mie mani penso che sarà un classico lavoro spartiacque, ovvero farà la gioia di alcuni, tra cui il sottoscritto, mentre farà fare il naso storto ad altri. Gli Arrival sono una band che proviene dalle lontane terre del Finn (Finlandia, ovviamente) e suonano Black Metal, ma non il classico Black Metal, passatemi il termine, “ignorante”, ma ricercato, ricco di innesti elettronici (anzi, direi che le tastiere sono decisamente la base del suono della band finlandese), di soventi riffoni Metal Oriented e di una continua ricerca di quell’epicità classica della musica nord europea…una sorta di Symphonic Black Metal alla Dimmu Borgir (per la verità, influenza molto evidente), con melodie direttamente discendenti dal seminale mini ‘Subterrannean’ e dal seguente ‘The Jester Race’ degli In Flames ed i riff alla Children Of Bodom. Dopo il breve preludio, l’album si apre con l’apocalittica ‘Spacepenetrator’, song che tranquillamente potrebbe far parte dei top sellers norvegesi Dimmu Borgir, con i synth che riescono a creare quell’ambientazione malsana indispensabile per il Black Sinfonico. La successiva ‘From Behind The Black Rainbow’ sposta, piano piano, il tiro verso la vena Metal, ed infatti la melodia comincia a fare capolino, per poi esplodere in ‘Under The Cloack Of Darkness’, ove lo spirito della notte avvolge la musica, e ariose partiture ampliano gli orizzonti…mi piace segnalare un pregevolissimo bridge ove anticipi e tempi dispari rendono la song pressoché fantastica. ‘Ardor For Euphoria’ riprende il discorso interrotto con la song precedente, riportandomi alla mente perfino i Nightwish (senza la presenza femminile). ‘6th Day’ riconduce l’ascoltatore verso i lidi del Symphonic Black Metal, mentre ‘Intermezzo: Channel 352’ non è altro che una pregevole song di 3 minuti, interamente musicale, suonata con chitarre classiche che prepara prima della track di chiusura, anche questa ottimamente proposta, e sugli stessi binari delle altre. In un momento ove non ci sono molte uscite degne di nota nel campo del Symphonic Black Metal, personalmente considero questo ‘An Abstract Of Inertia’ un buon lavoro, prodotto bene e decisamente interessante: un platter ideale per ingannare l’attesa verso il ritorno sul mercato dei grandi nomi.
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