Sono tornati. I Dark Tranquillity, la band svedese regina, è tornata. Aspettavo questo lavoro da mesi, anzi dal giorno dopo l’uscita dello splendido ‘Haven’. Non nascondo che io amo alla follia il combo di Stanne e soci, che ho amato ogni singola traccia di ogni singolo loro album, che ho sempre apprezzato il cambio di pelle tra album ed album, e che oggi, ora, amo 'Damage Done'. L’album si può definire come un prezioso sunto di tutto quello che i Dark Tranquillity hanno suonato in tutti questi anni, ma con uno sguardo al futuro…la rocciosità di ‘Haven’, la delicatezza di ‘Projector’, l’aggressività di ‘The Mind’s I’ e la magnificenza di ‘The Gallery’; tutto è perfettamente amalgamato su ‘Damage Done’. Si, avete capito bene, i DT sono tornati alla grande, con un album denso e pesante, ma maledettamente melodico e lavorato, ove tempi veloci e sostenuti, nel più perfetto Gothemburg Style (non a caso i Nostri, sono stati a capo di quel movimento, ereditando il suono degli ‘At The Gates’ ed evolvendolo fino all’inverosimile), si fondono con la maestosità dei riffs decisamente Metal oriented ed alla delicatezza e melodia che ha sempre in un modo o nell’altro intriso i loro platter. L’album si apre alla grande, tanto per capire con chi si ha a che fare, con ‘Final Resistence’ che subito rilascia un sapore fantastico ed indescrivibile nell’ascoltatore…riff assassino e ritornello tondo, che subito ti si stampa in testa…’Hours Passed In Exile’ rapisce per il suo groove ed il suo riffing serrato e compresso; la terza song, ‘Monochromatic Stains’ piomba come un macigno, e la magia di ‘The Gallery’ riaffiora nel suo massimo splendore, fusa nell’elettronica che aveva caratterizzato ‘Haven’…sicuramente un must a tutti gli effetti….’Single Part Of Two’ è una song fortemente radicata nell’elettronica, soprattutto per quanto riguarda il chorus, ma gli elementi che hanno caratterizzato ‘The Mind’s I’ sono nettamente presenti. ‘The Treason Wall’ si sviluppa su splendidi intrecci chitarre/tastiere, mentre con ‘Format C: For Cortex’ la band rispolvera atmosfere pompose, quasi epiche, ma profondamente delicate. La titletrack ‘Damage Done’ si eleva ai massimi livelli, seguendo il discorso intrapreso da ‘Monochromatic Stains’, così come ‘Cathode Ray Sunshine’ sembra una song partorita da una classica Heavy Metal Band, con il gioco delle chitarre in primo piano; ‘The Enemy’ riporta un pochino di tranquillità al platter, lasciando liberi i sentimenti mentre il respiro viene poi mozzato da ‘White Noise/Black Silence’, per poi riesplodere nella conclusiva ‘Ex Nihilo’, la prima song strumentale dopo tredici anni di carriera. Avete capito che io considero questo album fantastico, denso, pensato, completo, maturo, intelligente e clamorosamente bello…e per chi avesse dubbi, su tutto e su tutti, svetta la voce di Stanne, sempre pesante, incisivo e trascinante. Non potete assolutamente perdervi ‘Damage Done’…assolutamente candidato al gradino più alto delle uscite annuali, sarà dura anche per gli ‘In Flames’ scalzarli dalla vetta, il limite è stato spostato, innalzato…il 22 luglio sapete già cosa fare…
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