I Truth Of Fiction si presentano con un look che rimanda diritto agli anni ’80, revival più che mai attuale quest’anno: giacca con spalline spropositate, gelatina come se piovesse, jeans attillati, sembrano spuntare per magia da un video di Prince. Notazioni inutili direte voi, ma in fondo indicative dello stile musicale funkedelico proposto dal trio georgiano, capitanato dal bassista cantante Bernard Slaton, dotato di una voce calda e soul vicina ai toni di Doug Pinnick. La band riapre il discorso chiuso dai Living Colour a suo tempo, proponendo un lavoro di hard rock dalle forti tinte black, soul e funk, ricco di ritmo e melodia, il tutto con lo spirito ‘eighties’ di cui si accennava all’inizio. I brani pur non essendo trascendentali vivono dell’ottimo feeling dei musicisti, in grado di fare praticamente tutto con i propri strumenti trattati con i guanti bianchi durante tutto il disco: dall’iniziale “So Damn Clear To Me” alla conclusiva “I Believe” è un susseguirsi di ritmi sincopati e calde melodie soul tra cui vale la pena citare “Spinning Sky” molto vicina a certe atmosfere dei King’s X e la ballad ‘root’ “Spread a Little Love” eseguita a pennello da questi tre cuori del sud. Disco in grado di intrattenere senza sconvolgere, ma senz’altro un lavoro che ai nostalgici del combo di Vernon Reid potrà regalare qualche nuova emozione.