La prossima volta mi faccio i c... fatti miei! Nel concludere la recensione del primo tribute album ai Maiden realizzato dalla Nuclear Blast, avevo suggerito di andare a recuperare la cover di "The Trooper" fatta dai Sentenced. Ed ecco che magicamente il brano in questione appare ora su "A Tribute to the Beast Vol.2". Probabilmente alla Nuclear Blast devono addirittura saper leggere nel pensiero, perché sebbene mi fossi limitato a pensarlo, ecco nella scaletta anche i Mago de Oz con "Strange World". Tengono loro compagnia altre dodici tracce, che svariano tra generi ed esiti diversi. Se i Sentenced ci ricordano quanto fossero cattivi e maideniani (la cover è del 1993 e alla voce c'è ancora Taneli Jarva), mi aspettavo da i Destruction un "massacro" su un brano già aggressivo di suo come "Killer", invece risultano sin troppo scolastici. Non particolarmente brillanti i Primal Fear, i Thunderstone e nemmeno gli Iced Earth con Barlow davvero inefficace sulle note di "Hallowed Be Thy Name". Non ho apprezzato il taglio modernista dato a "Wrathchild", molto meglio gli Anthrax, che reinterpretano ottimamente "Remember Tomorrow". Deludono invece i Tankard che non riescono a rendere "alcolica" "Iron Maiden". Peccato dover aspettare (o skippare?) "Moonchild" dei Necrophobic prima di arrivare a "Strange World", un pezzo stupendo che i Mägo De Oz non temono di rifare alla loro maniera, inserendo un arrangiamento orchestrale, flauto e violino e rinunciando per una volta al cantato in spagnolo. Positivi i Wolf ed i Graveworm, solo così così i Mystic Prophecy, gli applausi toccano piuttosto ai Therion e alla loro live version di "Revelation".
Anche in questa occasione sono state saccheggiate diverse uscite discografiche, quello che mi spinge a dare un maggior credito al "Vol. 2" è dovuto in parte a una scaletta che mi sembra superiore, ma sopratutto alla presenza di un bonus CD con altre 8 cover (riprese dal tribute album "Slave To The Power", prodotto circa tre anni fa negli USA), dove su tutte si erge l'interpretazione di Sebastian Bach su "Children of the Damned". Si fanno poi apprezzare sia i Solace, alle prese con "Another Life", e gli Eleventh Hour con "Alexander The Great". Mi convincono poco invece alcune formazioni occasionali, tipo Ian Parry ed i Kamelot ("Flight Of Icarus"), l'accoppiata John West e Chris Caffery ("Run To The Hills") e "Murders In The Rue Morgue" rifatta dai Cosmosquad assieme a Ray Alder. Al di là di qualche alto e basso e della "voracità" con cui è nata, credo che due CD per complessivi 22 brani (e che canzoni, ehm... gli originali!!) possano avere una certa attrattiva, sopratutto se sono venduti al prezzo di un unico CD come afferma lo sticker presente sulla custodia. Uhm... se così non fosse togliete però almeno un punto alla votazione là sotto.
PS. Ehi tu... si tu... lassù! La prossima volta tocca a "Sanctuary" rifatta dagli Abattoir!!
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