Terzo album (se non erro) per gli statunitensi Pessimist, che dopo due lavori a dir poco acclamati nell'underground come il debut "Cult of the Initiated" ed il seguente "Blood for the Gods", ritornano grazie alla sempre attiva Lost Disciple Records che ringrazio per avermi mandato il promo addirittura direttamente dagli Stati Uniti visto che, a quanto ne so, questa label non gode di distribuzione ufficiale in Italia. Passando al disco, direi che tutte le aspettative sono confermate grazie al death metal efferato e bestiale del quartetto che in una soluzione piuttosto personale mischia soluzioni care alla old school americana; non è raro infatti imbattersi in soluzioni che richiamano alla mente i primi albums di bands seminali come Deicide e Morbid Angel in primis, con qualche spruzzata di Nile e Deeds of Flesh, e basta ascoltare brani come "Summoned to Suffer" o la dirompente title track per rendersene conto in una manciata di secondi. Inutile dire che difficilmente l'eventuale acquirente rimarrà deluso dall'acquisto di un cd con tali titoli, aspettandosi perfettamente la proposta sonora dei Pessimist, mentre delusi potrebbero rimanere in molti a causa del suono della batteria davvero poco riuscito e dal rullante troppo secco e poco potente, un peccato visto che la produzione non è stata certo affidata ad un novellino, trattasi infatti di Erik Rutan, ex Morbid Angel e leader degli Hate Eternal. In definitiva un album davvero interessante, potentissimo e maligno, che fa del songwriting e dei bellissimi assoli (stile "Cross the Styx" dei Sinister) i propri punti di forza. Only death is real...
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