Onestamente, pensavo peggio. Questo tributo agli immortali Uriah Heep non prometteva molto di buono, visti i nomi inclusi nel cd: Metalium, Jack Frost, Onward e via dicendo; tutti gruppi legnosi parecchio inadatti a coverizzare un gruppo così raffinato e, se vogliamo, drammatico. In effetti per metà questo "A Return to Fantasy" è da dimenticare: da una piatta "Lady in Black" (Jack Frost), alla soporifera interpretazione di "Weep in Silence" di Lana Lane, passando per i Narnia, i più noiosi del lavoro, e i Freebase che re-interpretano a modo loro "Suicidal Man": buona l'idea, ma pessimo il risultato. Le cose migliori arrivano dai Liege Lord (come prevedibile) con "Too Scared to Run", e dagli Easy Livin' di "Circle of Hands". Niente male anche la versione di "Rainbow Demon" ad opera dei Vintersorg, che straccia quella svogliata dei Tad Morose, ma la vera sopresa arriva dai Metalium, che ci propongono una riuscita versione live di "Gypsy" con Ken Hensley. Non ci avrei scommesso una lira su di loro, invece...
Nel complesso si tratta di un disco che arriva alla sufficienza, anche se con molte difficoltà: non si tratta però del modo migliore per far conoscere gli Uriah Heep ad un novellino, né per rendere omaggio ad una band di questo calibro. Saranno anche pezzi inediti o "rari" (come scritto dalla Century Media), ma il livello è proprio basso, c'è poco da fare. Di certo i fans degli Uriah Heep se ne stiano a larga, troverebbero per la maggior parte canzoni dei propri beniamini storpiate e rovinate.
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