Alec Empire oramai non ci stupisce più di nulla, e come un cane randagio si butta su qualsiasi divagazione musicale e rumoristica che gli capita sotto mano. Dai cassetti cibernetici della sua cubo-bara, il buon Alec rispolvera questa registrazione del 1998 in quel di New York, ovvero un DJ set con il nipponico Masami Akita ed il suo progetto Merzbow, con l'intento di donare al Mondo uno spaccato di cultura ultra Underground, di quello formato da morchia e sporcizia, apocalittico e distruttivo nella sua visione e radicalmente Punk nell'essere. Se omettiamo la fastidiosa e discutibile (e personalmente pessima) scelta di immortalare su supporto ottico tutto l'album in una sola traccia, l'album regala agghiaccianti momenti di degrado musicale, di lancianti divagazioni di puro Noise, arrivando a picchi di lisergici orgasmi filtrati, giocando, fino alla tortura, con innocenti sequencer, loop, scratch, feedback, saturazioni abrasive e minimalismo sintetico, portando l'estremo ad una nuova concezione di degenerazione di Cyber Punk. Come detto, la lunga durata del platter e la non possibilità di andarsi a scegliere le tracce abbassa notevolmente il valore reale di questo dischetto, andando a scremare ancora di più il target di persone (già selezionatissimo e di nicchia) a cui il qui presente full può essere consigliato e far gola. Se amate la sperimentalismo fine a se stesso, ed il dolore industriale, qui c'è pane per i vostri denti.
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Se da un lato il precedente dischetto che narra l’incontro/scontro di Alec con Merzbow è costellato di violenza sonica e puro Industrial Noise, questo secondo dischetto è invece basato sull’esplorazione verso sonorità più soffuse ed ampie (alcuni elementi Ambient si fondono con la Drum&Bass, l’Industriale e l’Elettronica), decisamente orientate su ambientazione Post Industriali tanto care alla cinematografia vicino a Blade Runner e compagnia bella (non a caso questo lavoro dovrebbe essere visto come complementare al DVD 'Death Favours The Enemy' di prossima uscita), andando a disegnare inquietanti orizzonti sintetici intrappolati in tessiture al laser e bagnati da pioggia acida. È interessante notare come una delle peculiarità di questo live DJ set risiede nel fatto che l'80% del materiale qui presente è inedito, in quanto Mr. Empire si è sbizzarrito a manipolare ed a fornire altre spoglie alle sue pre esistenti composizioni, formando nuove creature cibernetiche figlie del prossimo futuro. Nonostante la lunga durata di ogni singola traccia, questo "Live Session In London" è un album veramente valido e coinvolgente, perfetto epitaffio di una paranoica cultura decadentista ed inquietantemente futurista, in cui la colonna sonora diventa il soggetto principale di una sceneggiatura claustrofobica ed avanguardista.
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