Il Consortium Project di Ian Parry si arricchisce di un nuovo capitolo (il terzo, per la precisione), dall'evocativo titolo “Terra Incognita”. Per affrontare degnamente questo viaggio verso l'ignoto Ian Parry si è ancora una volta circondato di un gruppo stellare di musicisti: Stephen Lill (Vanden Plas) alla chitarra, Casey Grillo (Kamelot) alla batteria, Jan Bijlsma (Vengeance) al basso e Joshua Dutrieux (Elegy) alle tastiere. Questa nutrita line-up viene completata dalla presenza di Sascha Paeth (Heavens Gate) e Mike Chlasciak (Halford) in veste di guest, con alcuni assoli di chitarra. Le coordinate musicali del progetto di Ian Parry non sono cambiate: un sapiente mix di Power, Progressive Metal e Symphonic Rock, in cui è la voce del minuto singer britannico a recitare la parte del leone. La principale differenza con i precedenti capitoli del CP è portata dalla presenza nel disco di due ospiti femminili, Ingeborg Wieten e Brenda Davis, che duettano con Ian in diversi momenti. Le composizioni di “Terra Incognita” riflettono efficacemente la versatilità della vena compositiva di Ian Parry, passando da mid-tempo rocciosi (come in “Great Exploration”) ad up-tempo veloci e melodiche (è il caso di “Spirit of Kindness” e “Reductio ad Absurdum”), da episodi tipicamente progressive (la bella “Across the Seven Seas”) a ballad intense e dolci (“White Sands” e “Beyond the Gateway of Legends”). Ian Parry ha fatto centro ancora una volta, “Terra Incognita” è forse l'episodio più convincente del Consortium Project, e di fronte a canzoni di questo livello passa quasi in secondo piano il “consueto” plagio a Ytse Jam dei Dream Theater. Acquisto caldamente consigliato, e non soltanto agli amanti di queste sonorità: come si potrebbe rinunciare ad un viaggio così bello ed emozionante?
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?