Copertina 8

Info

Anno di uscita:2015
Durata:36 min.
Etichetta:Agonia Records

Tracklist

  1. ON BLINDING LARKS
  2. UNDERTONE
  3. DIALOGUE
  4. AFFLICTION
  5. CONTOURS
  6. INLAND SEA
  7. COCOON
  8. NUMB, AN AUTHOR
  9. THE BLOOM IN THE BLAST

Line up

  • Aort: Guitars
  • Andras: Guitars
  • Lordt: Drums
  • Syhr: Bass
  • Wacian: Vocals

Voto medio utenti

Quello che, con più o meno evidenza, si era verificato negli album precedenti giunge oggi al suo pieno compimento: i Code abbandonano del tutto il metal estremo, sia esso black o death, dando alle stampe questo "Mut" che, senza dubbio, è l'album della trasformazione definitiva per gli inglesi.

Scelta coraggiosa quella dei Nostri.

Da un lato una cesura così netta con il passato rischia, seriamente, di allontanare la fan base del gruppo, anche se dubito che questa cosa possa davvero interessare a musicisti che nel corso della loro carriera hanno sempre seguito il proprio istinto, dall'altro lato cimentarsi con un suono ricco di suggestioni Tooliane, molto atmosferico e, se vogliamo, decisamente melodico è certamente un azzardo non da poco.
Ma, al di là di queste considerazioni, com'è "Mut"?
Prima di tutto, mi piace sottolinearlo, è un album oscuro, sofferto.
Per intenderci, non è esattamente quel genere di musica che mettereste su ad un party o mentre prendete il sole in spiaggia.
Tutt'altro.
Il suo mood risulta carico di tensione e vagamente minaccioso, soprattutto per merito di una sezione ritmica varia e di gran classe, sebbene sia la melodia, pacata ed ombrosa, ad essere protagonista relegando le spigolosità metalliche in secondo piano e regalandoci, di conseguenza, una manciata di brani che strizzano l'occhio al post-rock, ai già citati Tool, ai Soen ma anche a certe intuizioni care a gruppi come i Muse o i Dredg fino ad avventurarsi in traiettorie care a Jeff Buckley per un risultato finale di elevata qualità armonica e di spessore emozionale non indifferente.
I grandi cambiamenti di line up che avevano preceduto "Augur Nox" sono oggi, a mio parere, il motivo principale di una tale imprevedibile (o no?) evoluzione sonora, una evoluzione che ha permesso al singer Wacian, interprete ricco di talento ed emotività espressiva, di diventare l'asso nella manica di un gruppo che sembra avere pochi punti di riferimento, sebbene quelli citati prima siano influenze piuttosto evidenti, ed ha consentito ai Code di scrivere una manciata di brani atmosferici, dal gusto progressive, ricchi di arrangiamenti di classe e di melodie semplici per quanto non banali e soprattutto belli nell'accezione più "dolce" del termine.
Credo sia evidente che da "Mut" non ci si debba aspettare metal.
I Code definiscono, infatti, la loro musica progressive post-rock: io, che non amo le etichette, mi limito a dirvi che se la musica di qualità è il vostro pane quotidiano, dovete per forza ascoltare questo lavoro perchè lo troverete avvolgente e suadente e, forse, ve ne innamorerete.
Proprio come è capitato a me e, a quel punto, i 36 minuti di durata dell'album vi sembreranno maledettamente pochi e non vedrete l'ora di premere il tasto play di nuovo, e di nuovo ancora per scoprire, ogni volta, il particolare che vi era sfuggito.
Album intimo e denso.
Album semplicemente bello.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 05 mar 2015 alle 11:09

Album bello (vero Dope), ma che i Code siano un'altra band rispetto al passato non c'é dubbio. Amanti di chitarre distorte e mettallismi vari alla larga (personalmente, pur riconoscendo il valore qualitativo dell'album, non lo comprero' neanche a prezzi stracciati perché già so che non lo ascoltero' mai più)

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