Ennesimo album per la prolifica band scandinava che prosegue nella sua incessante marcia, idealmente accompagnati dai Dismember, nella conquista della leadership dell’incessante movimento “die-hard death metal”. Infatti è dal 1992 che i Centinex, nel bene e nel male, si dedicano anima e corpo a questa musica con risultati sicuramente più validi ed interessanti rispetto a tante altre bands, europee e non, che godono di un maggiore e più costoso appoggio promozionale dalle loro etichette. Dopo il furioso (ed ottimo) “Diabolical Desolation” di due anni fa, il primo per la loro nuova etichetta Candlelight, i Centinex questa volta spostano leggermente il tiro verso un melodic death metal, ancora una volta di ottima fattura, di gusto vagamente Dimension Zero e vecchi In Flames, era “Subterranean”. Pur senza gridare al miracolo i brani proposti dal quintetto svedese si lasciano apprezzare per vigoria e le ottime idee palesate nei numerosi cambi di tempo e nelle soluzioni melodiche, presenti negli assoli e nelle inquietanti e sinistre atmosfere inserite qua e là, prima di deflagranti accelerazioni in cui il classic sound maideniano si inserisce a perfezione, come di scuola, nel greve contesto death metal. Episodi migliori di questo lavoro si trovano nella zona centrale del disco, come ad esempio la strutturata “Misanthropic Darkzone”, l’inquieta “Hollowsphere” e la frizzante e melodica “Target: Dimension XII”, ma come già detto il livello rimane elevato per tutti i quaranta minuti che compongono questo “Decadence – Prophecies of Cosmic Chaos”, probabilmente (non sono in possesso dei testi) un concept album. Completa l’opera una buonissima produzione ottenuta nei sempre migliori Black Lunge Studios ed una prova tecnica della band di buona fattura, accompagnata da una coesione da plaudere, dato che in 10 anni di vita i Centinex hanno cambiato più volte line-up che etichetta discografica, il che è tutto dire…