Meno male che il nuovo album dei Dogs D'Amour è in procinto di uscire. Spero vivamente che l'album di questa attesa reunion possa rilegare questo lavoro solista di Tyla (frontman degli stessi Dogs) nel dimenticatoio più totale, lontano da qualsiasi cosa che riesca a leggere un CD. Mi spiace asserire la seguente affermazione, ma, come direbbe il Graz, "quanno ce vò, ce vò": 'Fakin' Kant' è una porcheria senza mezzi termini. Canzoni interminabili, buttate lì come capita, senza senso alcuno di esistere, piatte come una tavola da surf e fragorosamente inutili. Si inizia con la drum machine che tunza e si finisce con la drum machine che tunza (a parte l'unica nota positiva di 'Princess Valium'), mentre Tyla vagheggia con la voce perennemente filtrata e la sua chitarra dal suono ignobile tenta di raddrizzare lo sgangherato songwriting che rappresenta il filo conduttore di 'Fakin'Kant'. Elettronica? Dark? Industrial? Dance? Mah, fate un po' voi... Se consideriamo poi che probabilmente il lavoro è stato registrato più o meno in maniera casereccia, la valutazione di questo supporto ottico non può fare a meno che crollare immantinente. A volte mi chiedo che cosa possa passare in testa dei musicisti. Lasciate perdere, vi prego.
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