Qualunque sia la ragione che ha condotto Kerry Livgren, leggendario chitarrista dei Kansas a rispolverare il suo vecchio progetto Proto-Kaw nella sua line-up originale, non c’è che da applaudire a tale scelta.
I Proto-Kaw, infatti, non sono altro che la band in cui militava Kerry prima del suo ingresso nella mitica formazione di Topeka e dopo la pubblicazione nel 2002 di un Cd di demos ed esibizioni dal vivo, ecco questo “Before became after”, il quale contiene anche composizioni risalenti al primo periodo del gruppo.
Diciamo subito che questo lavoro è semplicemente spettacolare nel proporre una piacevolissima fusione tra prog britannico anni ’70, sonorità che si rifanno alla scuola di Canterbury e vibrazioni maggiormente hard rock di chiara ispirazione americana.
Oltre al talento cristallino di Mr. Livgren, che non scopriamo di certo oggi (il suo contributo nei migliori dischi dei Kansas credo non possa essere messo in discussione) sia come musicista sia come songwriter (sue tutte le composizioni anche in questo nuovo platter), menzione particolare meritano le incredibili doti interpretative e la splendida voce di Lynn Meredith, cantante ingiustamente poco noto, viste le sue innegabili capacità … una vera sorpresa!
Da rilevare anche la prova di John Bolton che, con i suoi interventi di flauto traverso e sax, impreziosisce in maniera significativa il sound dei Proto-Kaw, rammentando a volte i Jethro Tull o altre i King Crimson meno “sperimentali”.
Ottime, poi, le trame tastieristiche ricamate dallo stesso Livgren e da Dan Wright che ricordano, a tratti, il miglior Rick Wakeman.
Estrapolare da questo straordinario contesto sonoro alcuni episodi piuttosto che altri, è impresa veramente ardua: si potrebbe, per esempio, citare il maestoso incedere tastieristico che costituisce la struttura portante dell’opener “Alt. more worlds than known”, con gli splendidi inserti di flauto e chitarra, o il masterpiece di hard/prog cangiante di “Leaven”, la magniloquenza di “Axolotl” con le sue aperture orchestrali, o la perfezione stilistica quasi completamente raggiunta di “Heavenly man”, con Lynn Meredith sugli scudi e una linea melodica “epica” in cui chitarra e tastiere si rincorrono o, per finire, l’affresco progressivo dalle mille sfaccettature dei circa 12 minuti della conclusiva “Teophany” … ma sembrerebbe quasi di sminuire gli altri brani di un disco che deve essere ascoltato (e goduto) nella sua totalità, non essendo riscontrabile veramente alcuna battuta d’arresto nell’arco dell’intera durata.
E non pensiate che si tratti di sonorità vetuste, adatte solo ai vecchi nostalgici … tutt’altro … il cd, pur nella sua “classicità” suona veramente fresco e coinvolgente.
Così come il bisonte raffigurato sulla copertina del disco, i Proto-Kaw appartengono a quella razza di gruppi, purtroppo pressoché in via d’estinzione, in grado di realizzare dischi che mantengono uno standard compositivo ed esecutivo di livello elevatissimo e di dispensare a piene mani generose quantità di sincere emozioni, caratteristica questa, sempre più rara.
Penso che “Before became after” possa veramente insegnare parecchie cosette a molte band …
Che Dio protegga e conservi “musici” come questi … e visto l’interesse che Kerry nutre per le tematiche attinenti alla sfera “cristiano-spirituale” e la scena rock ad esse collegata (tanto da fondare una label specializzata, la Numavox), credo che non potrà che apprezzare un’esortazione di questo tipo!
Non vi resta che acquistare e testare se è vero che i cd non subiscono usura …
P.S. esiste anche una versione doppia del disco, contenente bonus tracks e intervista video
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