È dal 1989 che i Das Ich hanno sempre dato vita, nel bene o nel male, ad ottimi album (soprattutto i lavori di metà anni '90 sono il meglio della produzione del combo Electro/Industrial Dark), ma a questo giro sembra che il flesso fisiologico abbia toccato le menti di Stefan Ackermann e Bruno Kramm. Apprezzabile sul piano puramente artistico e teorico, molto meno sul piano materiale pecuniario, la contemporanea uscita di due versioni di questo 'Lava' ('[Glut]' è il vero album nuovo, comprensivo di bonus DVD, mentre '[Asche]' è la versione alternative/dance dello stesso - e forse la più interessante), si è di fronte un platter stanco e spompo, troppo facile da ascoltare e troppo lungo da poter essere apprezzato fino in fondo. Gli elementi sono sempre quelli classici della band tedesca, per carità, ma ricerca e la sfrontatezza che il trio ha sempre sciolinato (se vogliamo da questa considerazione possiamo escludere la prima traccia 'Schwarzer Stern', ove l'epicità si unisce con i loop elettronici) sono attualmente rimaste assopite sotto i quasi 5 minuti di ogni singola traccia. Un album a tratti vuoto e poco graffiante. Anche i migliori possono compiere passi falsi... in fondo anche i Das Ich, sotto le spoglie plastiche in fibra sintetica, sono solo umani. Ed errare è concepibile.
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