AA.VV. - A Place In Hell - Chapter 1

Copertina 7,5

Info

Genere:Compilation
Anno di uscita:2004
Durata:68 min.
Etichetta:Nero Storm Production

Tracklist

  1. MINDSNARE - REBORN FROM MY DEATH
  2. ENSOPH - PROUDLY DIVINE
  3. DELIRIUM X TREMENS - ...INSIDE ME
  4. MACHESCAZO - TODAY'S SPECIAL OFFER
  5. DEFORGE - IMMORTALITY
  6. DOLCINIAN - PENITENTHIAGITE
  7. ENDLESS PAIN - ANGEL OF APOCALYPSE
  8. COMMON GRAVE - THE BEAUTY OF DARKNESS
  9. STIGMA - METAMORPHOSIS
  10. DYSTHYMIA - FEAR
  11. IMPOSER - TORMENT
  12. LIFEND - INNER SCARS
  13. SUBLIMINAL CRUSHER - LIFE DROUGHT
  14. MOURN IN SILENCE - SPIRIT OF GRACE
  15. SLOWDOWN - LOOK INSIDE

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Interessante e meritevole progetto quello della neonata Nerostorm Production, la quale si prefigge di diffondere l’underground italico grazie a questa compilation di 15 pezzi per 15 bands, completamente gratuita e masterizzata su cd-r. Già ad un rapido ascolto ci si rende conto di quanto sia valida la scena italiana. Sarebbe impossibile citare per bene tutte le bands ma si parte subito forte con i brutali Mindsnare con “Reborn From My Death”, gli astrusi e creativi Ensoph con “Proudly Divine” e i già recensiti Delirium X Tremens con “…Inside Me”, molto bravi. Tralasciando i Maschescazo colpiscono pure le proposte dei bravissimi melodic deathsters Deforge e soprattutto degli heretic black metallers Dolcinian, influenzati dal filmico “Il Nome della Rosa”, e la loro “Penitenthiagite”, canzone ricca di atmosfera e pathos. Seguono i trascurabili Endless Pain, mentre i Common Grave sembrano interessanti, ma sono penalizzati da una pessima registrazione. Si torna a fare sul serio con i grandissimi Stigma, già top demo su questa webzine col loro “Metamorphosis”. Il loro deathcore stupisce sempre per intensità e cattiveria. A seguire troviamo i validi Dysthymia col loro death metal a tratti sghembo e i carini, ma nulla più, Imposer già noti per via di certe loro dichiarazioni, inneggianti ad Hitler e agli assassini di Desiree Piovanelli, in una pubblica piazza attirando le ire dei benpensanti sul nostro genere preferito. I Lifend sono molto prolissi e stupiscono soprattutto grazie alla bella voce femminile. A chiudere troviamo gli ordinari ma bravi Subliminal Crusher, i melodici ed atmosferici Mourn In Silence ed i pessimi suoni dei granitici Slowdown.
Uno sguardo su una scena mai così viva e in fermento, meritevole di supporto e diffusione.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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