Dopo un'orribile intro di un paio di minuti - condita da effetti e risate francamente trascurabili - prende forma il delirio mentale di Alastor Machine. Industrial black metal che ho letto descritto come la naturale continuazione della svolta dei The Kovenant. Una definizione non molto precisa, a mio parere, visto che la musica dei Program 4 vira decisamente verso l'aggressività e il rumorismo, pur senza rinunciare a quell'effettistica che rende il prodotto in sé più facile da digerire. La formula in realtà non contiene nulla di nuovo: chitarre possenti, ritmiche marziali con basso pulsante, uno screaming ultra effettato... cosa ci potremmo aspettare di nuovo da questi ingredienti? Tuttavia il pregio della musica dei Program 4 è quello di riuscire ad estremizzare in maniera particolare il concetto, grazie ad un ragionamento semplice e allo stesso tempo efficace. Rendendo più incisive le partiture aggressive, esasperando i tempi grazie all'uso di un drumming (ovviamente sintetico) martellante, addolcendo molto invece i momenti di stacco, Alastor Machine è riuscito a creare un contrasto che si sorregge e si bilancia in maniera credibile. Sembra in alcuni punti di ascoltare i Cradle Of Filth dei tempi d'oro, con quella spiccata dicotomia concettuale contesa tra violenza e romanticismo. Tuttavia "Loading Devastation" è lontanissimo dall'essere quel debutto complesso e maturo, quel capolavoro innovativo capace di portare il black metal italiano ad un nuovo livello... anzi, molto lavoro resta ancora da fare per dare un'identità a dei pezzi che dopo i primi ascolti non lasciano nulla (anche per via del genere freddo e sterile) impresso nell'ascoltatore. Resta un buon album con molti punti da migliorare, compreso l'aspetto della presentazione che con una copertina del genere non può certamente dirsi riuscito.
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