Credo che ogni nazione Europea possa vantare almeno una formazione hard rock che si ispira senza mezzi termini ai Deep Purple epoca "In rock/Machine head". Comunemente si tratta di bands composte da musicisti piuttosto maturi, i quali hanno trascorso la propria adolescenza consumando i vinili dei giganti hard ed in seguito, presi gli strumenti in mano, cercando di ricreare il sound così a lungo tanto amato.
I fratelli Pardo, motore dei Madrileni Sex Museum, rispondono perfettamente a queste caratteristiche e dopo anni d'impegno e fatica sono riusciti ad ottenere per il loro gruppo il giusto rispetto ed una notevole considerazione in ambito nazionale.
Una solida discografia alle spalle, che ora s'impreziosisce del presente dvd tutto dedicato al concerto svoltosi il 10 ottobre 2003 al Caracal, locale della capitale Spagnola, una data facente parte del tour di presentazione dell'ultimo album di studio, il valido "Speedkings".
Anche in quest'occasione i Sex Museum mostrano la loro fedele devozione al classico hard rock anni '70, con una prestazione all'insegna della grinta e dell'energia. Elettricità e sudore a fiumi, riffs bollenti e scintillanti duelli tra la lead di Fernando Pardo e l'hammond "seventies" suonato dalla graziosa Marta Ruiz, un discreto vocalist come Miguel Pardo che in alcune inquadrature ricorda vagamente il segaligno "phisique du ròle" di Iggy Pop, senza ovviamente raggiungerne il carisma. Sono queste le migliori carte del quintetto, che magari non brilla per originalità ma tira dritto come un bulldozer creando un'atmosfera così torrida da propagarsi anche attraverso lo schermo di un televisore o il monitor di un pc.
Particolarmente incandescenti i brani nei quali si aggiunge alla compagnia un secondo batterista, J.J."Joto"Armijos, che raddoppia la potenza del tappeto percussivo, ad esempio in "We can move","Street fight" o nella torrenziale "Flyin'high", dove F.Pardo chiarisce l'appartenenza alla scuola Blackmor-iana, ed in generale spiccano per qualità le canzoni più recenti che possiedono lievi vibrazioni "stonerizzate", vedi "Red ones","Jet sam" e la bellissima e spaziale "Landlords", vero hit di questa band.
Buona anche la parte dedicata alle covers, accolte con grande entusiasmo dal pubblico. "Whole lotta Rosie"(Ac/Dc), "Speedkings"(Deep Purple) e "I'm free"(The Who) vengono eseguite con la vigoria e la sicurezza dei bravi discepoli che hanno imparato bene la lezione dei maestri.
Note meno positive invece sotto l'aspetto realizzativo del dvd, le riprese sono piuttosto statiche e specie nella prima parte un po' monotone, mentre è praticamente inesistente il materiale integrativo che di solito troviamo incluso in questo tipo di pubblicazioni.
In definitiva i Sex Museum si confermano un'onesta e professionale band hard rock, sul palco esprimono il loro aspetto migliore suonando con passione, entusiasmo, e cosa non indifferente con ottimo mestiere. Se volete gustarvi un bel concerto vecchia maniera, seduti sulla vostra poltrona preferita, questo dvd è quello che fa per voi.