E’ un’autentita carrellata su quanto di meglio il rock n’ roll (e specifico Rock ‘n’ Roll) ha prodotto in questi primi cinquant’anni e passa di vita. Non lasciatevi influenzare dalla copertina vagamente in street mood, gli svedesi Cyclones rivisitano egregiamente stili passati, con l’alternarsi delle tendenze, in secondo piano. Lo ska graffiante di ‘A Ship Came Sailing’, il groove incalzante di ‘Change Your Mind’, le reminescenze punk di ‘Green Eyed Blonde’ ( tanto simile ai Generation X di Billy Idol), tutto in questo disco è una celebrazione di formazioni e tendenze che hanno creato la storia della musica che più amiamo. Ed è proprio in tal senso che vanno considerate le numerosi cover presenti: passiamo dallo swing di ‘Shorty’s Got To Go’ tutta contrabbasso e spazzole, alla gangster song ‘Branded’ (con un killer riff d’altri tempi) e concludendo il blues elettrico di ‘Rattlesnakin’ Daddy’. A completare il quadro una buona produzione scarna ed essenziale, dei buoni fondamentali tecnici e una conoscenza del genere enciclopedica: l’autenticità della proposta degli svedesi è chiara e lampante, quanto la qualità espressa. E poco importa se il vostro fido scribacchino non è esattamente un cultore del genere, la mezzora passata in compagnia dei Cyclones è piacevole. Sarebbe interessante poter assistere ad un loro concerto in piccolo club, fumoso e anonimo in qualche città nebbiosa e umida. Piccola considerazione: ma come sono sbucati fuori dalle lande svedesi questi quattro scavezzacolli?
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