E’ incredibile pensare che un disco come questo arrivi direttamente dalla Germania. Dico incredibile perché la miscela degli Heartbreak Engines è un composto di punk rock tipicamente europeo e un rock ‘n’ roll a stelle e strisce genuinamente proposto senza lesinare in energia, passione e una robusta dose di melodia. L’opener ‘Angel Solu/Demon heat’ colpisce diritto in faccia con una chitarra corposa e un chorus che ricorda l’esordio dei glamsters L.A. Guns. Devo dire che la voce di Mr. Lou mi ha ricordato in diversi passaggi il mitico Phil Lewis, forse per via di quell’attitudine elegantemente dannata che conferisce alle songs un appeal non riscontrabile in altre band dello stesso genere. Altro pezzo che ha conquistato il mio palato è ‘Built My Hate’, dannatamente rockabilly nel mood ma devastato da chitarre e batteria fondamentali nel creare un groove ad alta gradazione. I quaranti minuti messi a nostra disposizione in questo ‘Love Murder Blues’ non lasciano sfumare la proposta del quintetto anche se, a dire il vero, momenti di piccola stasi creativa ci sono come in ‘Nightfall’ e ‘Ain’t My World’, troppo simili e stereotipate per attecchire completamente. Viceversa, troviamo chiari riferimenti al blues nella sesta track: quella ‘Along The River’ che smuove nelle fondamenta il ritmo pulsante di una sezione ritmica pensata e creata come una macchina da guerra. Per tutta la durata del disco ho avuto l’impressione la migliore dimensione per la compagine tedesca sia quella live nella quale liberare la bestia che purtroppo, come accaduto nel passato anche a grandi gruppi (vedi Kiss), rimane confinata tra le pieghe di una produzione peraltro perfetta. Dalle informazioni in mio possesso ‘Love Murder Blues’ è il secondo genito per i teutonici, spero la loro carriera sia in grado di sfornare altri buone prove crescendo ulteriormente nella continuità compositiva.
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